Il ministero dell’Istruzione, in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con il decreto n. 328 del 22 dicembre 2022 ha pubblicato le Linee guida per l’orientamento che introducono, a partire dall’anno scolastico 2023/2024, moduli curriculari di orientamento formativo degli studenti della scuola secondaria. Ogni modulo di orientamento prevede apprendimenti personalizzati che vengono registrati in un portfolio digitale – EPortfolio. È prevista l’istituzione di due figure professionali: il docente tutor e il docente orientatore alle quali si dedicano misure di valorizzazione anche economica con uno stanziamento di 150 milioni di euro dalla scorsa Legge di bilancio.
L’intervento ci auguriamo possa essere un passo di sempre maggiore personalizzazione della didattica nella direzione di una scuola che faccia emergere le potenzialità e i talenti di ogni studente e favorisca una scelta consapevole e ponderata per il percorso di studi e di lavoro. Le figure del docente tutor e orientatore dovranno avere un dialogo costante con lo studente, la sua famiglia e i colleghi, e non si tratta di sovraordinati gerarchicamente, ma di colleghi che hanno il compito, in una logica di team, di squadra, di coordinare il lavoro degli altri colleghi.
Le due figure saranno attive già a partire dal prossimo anno scolastico, per consentire in via prioritaria l’avvio delle attività curricolari di orientamento destinate agli studenti delle classi del secondo biennio e dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado. È prevista una formazione psico-pedagogica, con una valutazione finale, dopodiché è consegnata la massima autonomia delle scuole nell’organizzazione.
Con fondi Pon e Pnrr c’è l’opportunità di concreta attuazione alla personalizzazione della formazione ed è importante investire in interventi di supporto disciplinare anche in orario extracurriculare, valorizzando così, di fatto, una scuola “a tempo pieno”. Il docente tutor e orientatore è retribuito, i docenti disciplinari che parteciperanno a questo percorso saranno retribuiti con apposite risorse, anche per le attività extracurriculari. Un intervento anche di contrasto alla dispersione scolastica secondo un approccio di sistema, volto ad aggredire – in particolare – il fenomeno della dispersione implicita.
Un investimento di 1 miliardo e 200 milioni di euro, fondi Pnrr, ripartito tra tutte le istituzioni scolastiche. Di questi, 600 milioni di euro sono stati destinati alla realizzazione di percorsi didattici per studenti di tutti i cicli scolastici, finalizzati a promuovere e sviluppare le competenze Stem, digitali e di innovazione, linguistiche, con attenzione per garantire pari opportunità e parità di genere, e per attività extracurricolari, di potenziamento sulle materie scientifiche. Altri 150 milioni di euro sono dedicati alla formazione dei docenti sul multilinguismo con percorsi formativi di lingua e di metodologia di insegnamento di durata annuale.Per entrambe le voci, un 40% delle risorse stanziate sarà riservato alle scuole nelle regioni del Mezzogiorno, 450 milioni di euro, sempre fondi Pnrr, per la formazione di tutto il personale scolastico in servizio, in particolare: per i docenti, sui temi della transizione digitale a supporto del Piano Scuola 4.0; per il personale ATA, di quelli sulla digitalizzazione delle procedure amministrative; per i dirigenti scolastici sull’innovazione didattica e digitale e saranno ammesse anche le scuole paritarie non aventi fini di lucro. Inoltre, al di fuori del Pnrr sono state stanziate risorse per consentire a tutti i ragazzi, viaggi-studio, risorse per potenziare gli scambi Erasmus, e ai 38 milioni attuali, ne sono stati aggiunti altri 50.
Vi è l’indubbia necessità di rafforzare le competenze del personale scolastico, che costituisce la precondizione per poter ottenere un’offerta formativa sempre più tarata sugli obiettivi di questa attuale fase, che richiede proprio per ridurre la dispersione di fornire conoscenze personalizzate rispetto ai bisogni dei singoli studenti.
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