Orietta Berti è diventata ‘’la rockstar Orietta’’ dopo la sua partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo. E’ diventata un’amica per gli altri artisti in gara, a cui ha sempre regalato un sorriso e una parola di incoraggiamento durante la kermesse, e con cui continua ad avere un bel rapporto anche ora. A dimostrazione ci sono le sue ospitate fisse a Che tempo che fa, il programma di Fabio Fazio, durante il quale non sono mancati i suoi saluti ai Maneskin di ritorno dall’Eurovision, o lo scambio di complimenti con Willie Peyote quando è stato ospite in studio.



E’ proprio grazie a questa sua esperienza a Sanremo che molti giovani hanno trovato in lei un lato divertente ed irresistibile che non si immaginavano. E i più curiosi si sono anche andati a documentare sulla sua vita, scoprendo una bambina che odiava le bambole, che amava stare con gli altri bambini del paese, che si divideva tra i comizi del PCI e la messa della domenica, e che intraprese la strada della musica incoraggiata dal padre. Allora, dopo averne scritto un libro (Tra bandiere rosse e acquasantiere), è su una recente intervista per l’Avvenire che Orietta Berti ha ripercorso la sua carriera musicale e la sua vita, accanto all’amato Osvaldo da 55 anni sposati.



I primi anni di carriera di Orietta Berti

Come prima cosa, la Berti ha ricordato Giorgio Calabrese, paroliere e autore televisivo che la scoprì: ‘’Se non avesse insistito tanto, forse ora non saremmo qui a raccontare questa mia bellissima storia’’. Ha poi rivelato di quando, dopo i primi provini, la mollarono: ‘’Dovevo incidere con una casa discografica genovese di proprietà di ricchi armatori che erano anche i produttori di Memo Remigi e Fabrizio De André. Ma al momento di pubblicizzare il disco dissero che la spesa non valeva l’impresa’’. Per sua fortuna, in seguito, Orietta Berti è andata sotto l’ala della Philips italiana.



Dai primi passi mossi per entrare nel panorama della musica italiana, si giunge al 1966, quando la cantante debuttò a Sanremo con la hit ‘’Io ti darò di più’’ in abbinata con Ornella Vanoni. In merito, sempre sull’Avvenire, ha raccontato del rapporto con l’altra grande artista: ‘’Allora non voleva cantare con me. Non voleva neanche farsi fotografare assieme. Poi con gli anni si è scusata, mi ha detto che all’epoca era fatta così, ma adesso siamo diventate grandi amiche’’. Non solo, quando Orietta va a Milano la va anche a trovare e le porta qualche piatto cucinato con le sue mani. E’ nel 1970 che arriva il successo internazionale con ‘’Fin che la barca va’’, di cui ricorda le 9 milioni di copie vendute.

Orietta Berti e la sua vita ricca di esperienze

Immancabili durante l’intervista con cui ha ripercorso la sua vita le esperienze condivise con Luigi Tenco a Sanremo nel 1967, con Ugo Tognazzi (‘’Che spasso l’Ugo! Con lui sembrava di essere sempre dentro a un film’’), con Claudio Villa a New York e con Giorgio Faletti a Sanremo 1992. Arrivando ad oggi, con l’appuntamento fisso della domenica sera a Che tempo che fa su Rai 3 con Fabio Fazio: ‘’A Fabio devo tanto. Quando mi cercò per la prima volta per Quelli che il calcio mi ha spedito ovunque per seguire le partite, persino in Lapponia’’.

Orietta Berti, per l’Avvenire, si è anche soffermata sull’emozione provata quando ha parlato con papa Francesco in Vaticano e lui, benedicendola, le ha detto: ‘’Sant’Agostino diceva che chi canta prega due volte’’. Ed infine, alla domanda qual è l’artista che più ha apprezzato lo stile della Berti, lei ha risposto: ‘’Quando a Sanremo portai Futuro, Lucio Dalla mi scrisse ‘Sei una grande, grande, grande!’. Detto da Lucio che è stato un grandissimo la cosa mi emoziona ancora’’.