Orietta Berti, cantante protagonista della hit estiva “Mille” con Fedez e Achille Lauro, è intervenuta ai microfoni di “Quotidiano Nazionale”, ricordando che la loro collaborazione è nata in maniera del tutto casuale al Festival di Sanremo 2021, quando il rapper le ha detto che aveva scritto una canzone per lei. Poi, a Milano, Lauro ha manifestato la volontà di interpretarla insieme a loro: “La mamma di Fedez era contraria – ha svelato l’usignolo di Cavriago –. ‘Siete già forti così’, ci diceva. Fedez, però, ha replicato che quest’estate, mentre tutti avrebbero inciso dei duetti, noi avremmo fatto qualcosa di diverso, un trio”.



Durante la registrazione del videoclip musicale, peraltro, è nata la gag dei ventagli, con Achille Lauro che si sventolava per il caldo con le mani. In quel momento, il regista ha chiesto di portare in scena due ventagli e così è partito tutto, con l’eco del successo giunta anche dall’altra parte dell’Atlantico. “Prima della pandemia ogni anno andavo in America da amici – ha asserito l’artista –. Alcuni imprenditori siciliani diventati milionari che conosco ogni tanto mi mandano dei regali. L’altro giorno mi hanno detto che, dopo aver visto il video di ‘Mille’, mi hanno spedito una cassa contenente 500 ventagli con i fiori. Ma cosa me ne faccio io di 500 ventagli?”.



ORIETTA BERTI: “SONO STATA ANCH’IO UN’INFLUENCER COME CHIARA FERRAGNI”

Al di là del trionfo radiofonico e musicale conseguito da Orietta Berti, Fedez e Achille Lauro, la cantante ha dichiarato a “Quotidiano Nazionale” di essere stata anche lei un’influencer al pari di Chiara Ferragni: “Non c’era una donna che non si vestisse come me, ai miei concerti erano tutte rosse con le mèches. E quando ho scelto il nome Omar per mio figlio, l’anno seguente i bambini italiani chiamati così sono aumentati del 20 per cento”.

LA donna ha poi rivelato che non ci sono mai state rivalità con gli altri artisti della sua epoca, che sarebbero dunque frutto di pura invenzione: “L’altro giorno mi ha telefonato Ornella Vanoni e le ho chiesto perché si era sempre rifiutata di fare delle foto insieme con me. Mi ha risposto che io ero sempre molto colorata, mentre lei vestiva in modo meno appariscente”. La carriera le ha riservato grandi gioie, ma anche dispiaceri, tra cui “il biglietto trovato nella camera di Luigi Tenco quando si uccise, a Sanremo nel 1967”. Il rapporto di Orietta Berti con la carta d’identità, infine, è ottimo e ha confessato di non essersi rifatta per scelta: “Ho il terrore degli interventi estetici, conosco delle colleghe con un occhio aperto e l’altro chiuso”.