Orietta Berti oggi ospite di Storie Italiane, la cantante si è raccontata tra carriera e vita privata. L’artista di Cavriago ha esternato la sua gioia per la nascita della nipotina Olivia: «E’ nata il 31 marzo, è molto bella, pacioccona: è stata una grande emozione, ha portato una ventata di freschezza in casa. Ha portato una nuova vita: l’amore per una nipotina è più grosso di quello per i figli. Si è più consapevoli di questa nuova vita che entra in casa, ti fa passare ogni dubbio e ogni pensiero: quando vedi lei, c’è una speranza». Una figura fondamentale della sua vita è il marito Osvaldo, da sempre al suo fianco: «Quando ci siamo conosciuti, io avevo 18 anni e lui 19 anni, lui ha lasciato il suo lavoro per seguirmi. Il successo che ho avuto è anche merito suo, mi ha aiutato molto: viaggiare e fare le cose con chi ti vuole bene aiuta. La mia famiglia era sempre con me. Quando lui è stato a casa per ragioni di salute, ne ho risentito molto».



ORIETTA BERTI A STORIE ITALIANE

Orietta Berti ha poi ripercorso i suoi 50 anni di carriera, soffermandosi sul celebre successo Tipitipiti, datato 1970: «Sento nostalgia di queste canzoni: adesso ci sono degli autori troppo seriosi, fanno sempre canzoni troppo drammatiche. Non c’è più quella fascia d’autore che ti portano canzoni ironiche. Perché? Forseè dovuto alla nostra società: non abbiamo una società molto felice e anche l’autore si adegua ai tempi che corrono». Poi su Fin che la barca va: «Sono andata in tutto il mondo con questa canzone, ha venduto 9 milioni di dischi nel tempo: ancora oggi mi arrivano le royalties di questo brano». Una grande carriera anche grazie a «tante trasmissioni televisive della Rai che ti portavano nelle case», spiega la Berti, che ha aggiunto: «Ho in preparazione un cofanetto di canzoni e anche un libro».

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