La grande Orietta Berti è stata ospite stamane negli studi di Storie Italiane, programma di Rai Uno. La famosa cantante ha esordito parlando della sua nipotina Olivia (in casa Berti si chiamano praticamente tutti con un nome che comincia per “O”): “La mia nipotina Olivia ha un anno e mezzo ed ha cominciato l’asilo in questi giorni. Sono ben organizzati, per questa settimana va solo due orette perchè si deve abituare: i bimbi giocano assieme fra di loro e per loro non c’è problema, giocano come prima. I genitori invece devono lasciare i figli al cancello e non possono entrare, e lì ci sono i primi pianti. E’ una bambina che piange ma un attimo dopo ha il sorriso, assomiglia a me”. In studio passano quindi le immagini di Osvaldo, marito di Orietta Berti nonché il suo più grande amore: “Osvaldo è un marito grande e un compagno importantissimo, non potevo trovare di meglio, è un grande amore che continua ancora, non mi accompagna più perchè ha disturbi agli occhi e gli dà fastidio la luce e il rumore, fa un po’ fatica a fare viaggi un po’ più lunghi. Mi ha sempre rispettato, non ha mai alzato la voce nei miei confronti. Mi emoziono sempre quando vedo le foto di Osvaldo (a Orietta scappa qualche lacrima ndr), quando vedo quei tempi…”.
ORIETTA BERTI: “LA MIA NUOVA AUTOBIOGRAFIA E’ NATA COSI’…”
Orietta Berti ha poi parlato della sua nuova autobiografia dal titolo “Tra bandiere rosse e acquasantiere”: “Tommaso Labranca vent’anni fa mi aveva fatto un’autobiografia molto ironica, l’avevamo fatta al telefono, ma sono passati 20 anni e volevo rifarla anche se non ci stavo pensando realmente. Prima del covid però mi chiamò Iva Zanicchi e mi disse che la Rizzoli voleva fare un libro con me dopo che lo avevano fatto con lei ed aveva avuto successo, quindi ci siamo trovati 2/3 volte a casa mia, poi è scoppiata la pandemia e abbiamo fatto le riunioni via internet, praticamente il libro è stato fatto via web, vedi come è utile la tecnologia e la modernità”. Orietta Berti ricorda anche le feroci critiche ricevute prima della sua apparizione al Festival di Sanremo del 1969 con “Quando l’amore diventa poesia “: “La critica unanime scrisse ‘La Berti si presenta con la solita mercetta’, poi dicevano che mio marito aveva giocato al casinò 80 milioni di lire, mai fatto, mai andato a giocare, venivano sempre fuori articoli denigratori che rovinavano la tua immagine”. In conclusione: “Lunedì ho preso una distorsione alla caviglia, sono caduta un po’ dal marciapiede ma adesso sto meglio”.