Orietta Ravenna, la carriera da costumista e la scoperta della danzaterapia

Orietta Ravenna è la moglie di Gianni Dall’Aglio, il batterista di Adriano Celentano e Lucio Battisti.  Orietta è una persona positiva, che è riuscita a trasformare un rockettaro in un marito niente male (invece di un diamante le ha regalato un rene), con cui ha fatto una figlia, Iris come la suocera, e ha avuto la gioia di una bellissima nipote, Isidora, il tutto seguendo le proprie aspirazioni. Orietta Ravenna ha raccontato  la sua vita nell’autobiografia “IlOriett filo della danza”. Proprio il padre di Orietta aveva preso in gestione il Teatro Augustus in cui andavano a cantare Celentano, Dalla e Morandi.



Orietta vede per la prima volta i due Gianni. Avrà anche i suoi flirt con ragazzi che poi sono diventati molto famosi. Quello di costumista è un lavoro bellissimo, creativo, sartoriale. Ma si sente di lasciarlo senza rimpianto come lascia l’insegnamento di religione alle medie, quando organizza musical a fine anno: Jesus Christ Superstar o Francesco d’Assisi. Con la scoperta della danzaterapia invece trova il suo porto dove tutto si congiunge: userà la sua passione, la danza, per aiutare gli altri, persone con problemi. Il libro ha ispirato il marito Gianni Dall’Aglio, che ha composto un brano musicale inedito.



Gianni Dall’Aglio e l’atto d’amore per la moglie Orietta Ravenna: “Ho donato un rene…”

Gianni Dall’Aglio ha donato un rene a sua moglie Orietta Ravenna. Il batterista di Celentano e Battisti lo aveva definito un atto d’amore importante: “La cosa più bella che ho fatto nella mia vita”, aveva dichiarato in un’intervista. “Il coraggio di affrontare un’esperienza del genere viene dall’anima. È una percezione che dura un secondo e che spinge a dire “sì, lo faccio”. Poi devi affrontare tutte le conseguenze di quel sì, i timori, le angosce. Ma il ricordo di quella spinta arrivata da dentro sconfigge tutte le paure, che sono umane”, aveva raccontato.

Era il 2008 quando la moglie aveva urgente bisogno di un trapianto di rene. “Da quando ho sentito quella spinta dall’anima al giorno dell’intervento. Ricordo che stavo per entrare in sala operatoria. Avevo appena salutato con un lungo abbraccio mia moglie. Ci eravamo guardati, “ora cambieranno molte cose nelle nostre vite”, ci siamo detti. Mi ero ritrovato in una saletta, solo, non potevo fare altro che affidarmi ai medici e a Dio. E in quel piccolo spazio ho rivissuto la mia bellissima vita: mi sono sentito fortunato, pronto a tutto. Poi l’operazione è andata molto bene, sia a me che a Orietta, e oggi consideriamo un regalo questi ultimi nove anni di vita meravigliosi”. “È stato un dono anche per me”, ha detto parlando di quella esperienza.