Origine Covid, la Cina apre a un nuovo lavoro di ricerca per fare luce sulla genesi della pandemia che, da un anno e mezzo a questa parte, sta tenendo l’umanità intera sotto scacco. Come riportato ufficialmente dall’agenzia stampa del Paese del Dragone “Xinhua”, le autorità nazionali hanno espresso il loro parere favorevole in merito a un’attività di indagine da parte di un team di esperti internazionali, che, basandosi esclusivamente su alcune evidenze scientifiche, può contribuire attivamente e concretamente alla seconda fase degli approfondimenti sulla nascita del virus SARS-CoV-2.
Rispedite al mittente, però, le accuse di un presunto disegno politico che si staglierebbe alle spalle del Coronavirus. Tant’è che, mentre la variante Delta, altamente contagiosa, continua a diffondersi a livello globale, la Cina sta affrontando una pressione crescente per difendersi dall’importazione del virus. Il portavoce della Commissione Nazionale della Sanità, ha dichiarato che “dall’inizio di luglio, il Paese ha registrato quotidianamente una media di 27 nuovi casi importati”.
CINA: “OK A TEAM ESPERTI PER INDAGINI SU ORIGINE COVID”
Così, mentre si attendono gli approfondimenti sull’origine Covid in Cina, argomento capace di generare spesso numerosi dibattiti, con il laboratorio di Wuhan al centro di sospetti continui, in landa asiatica crescono i nuovi casi di positività: sono stati 328, in particolare, quelli trasmessi a livello locale nel mese di luglio, cifra che si avvicina al totale di quelli rilevati nei cinque mesi precedenti. Queste statistiche sono state riferite dai funzionari del Ministero della Sanità cinese.
Come rivela Rai News, Mi Feng, portavoce della Commissione Nazionale della Sanità, durante una conferenza stampa ha infatti spiegato che “diverse aree della Cina recentemente hanno assistito a contagi a grappolo legati a casi importati”. Secondo Mi, a luglio 14 province hanno riportato nuovi casi confermati o casi asintomatici trasmessi localmente. Insomma, il pericolo Coronavirus torna a palesarsi con rinnovato vigore anche in Cina, laddove tutto era cominciato tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020. Fortunatamente, adesso, ci sono i vaccini, che limitano di gran lunga i danni sulle persone che contraggono l’infezione da Covid-19.