L’origine del Covid resta un mistero. Le indagini dell’Oms in Cina non hanno portato risultati e sono state annunciate nuove ricerche per fare chiarezza. Il direttore generale dell’Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus, si è scagliato contro Pechino perchè avrebbe nascosto alcuni dati e infatti dopo 16 mesi non sappiamo ancora quale sia l’origine del virus. «Tutte le ipotesi sono ancora sul tavolo», si legge nel rapporto dell’Oms, uno studio atteso per più di 11 mesi e più volte rinviato.
Intervenuto ai microfoni di Fuori dal coro, l’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi non ha usato troppi giri di parole: «Per un anno la Cina ha fatto un fuoco di sbarramento contro qualsiasi indagine internazionale». Tranchant anche Plinio Innocenzi, autore di “Cigni neri su Pechino”: «La Cina ha fatto in modo che il report non creasse alcun tipo di accusa nei suoi confronti». Nel rapporto dell’Oms sull’origine del Covid non arrivano grosse notizie: la fuoriuscita dal laboratorio è considerata molto improbabile e servirebbero ulteriori indagini e non viene neanche chiarito se l’epidemia sia partita da Wuhan. Ma non solo: non è stata considerata l’ipotesi di rilascio volontario del virus o di manipolazione perché ipotesi già escluse da precedenti studi. Uno studio che risale al 17 marzo 2020…
MISTERO ORIGINE COVID ED ESPERTI FINANZIATI DA CINA
A proposito dell’origine del Covid, l’Oms ha chiesto una inchiesta sulla possibile fuga del coroanvirus da un laboratorio di Wuhan, centro di ricerca che si è trasferito proprio nel dicembre del 2019 in una sede vicino al mercato. E, come possiamo immaginare, tali traslochi possono creare problemi di sicurezza. Ma l’inchiesta di Fuori dal coro non si è fermata qua. Li-Meng Yan, virologa cinese che aveva denunciato per prima le bugie di Pechino affermando che il virus veniva da un laboratorio, ha inviato un documento scottante alla redazione del programma di Mario Giordano. Torniamo allo studio del marzo 2020 che escludeva categoricamente che il virus fosse stato modificato in laboratorio. Dietro questa affermazione ci sarebbe la mano della EcoHealth Alliance, legata a doppio filo con Pechino e il perchè lo capiamo meglio da una e-mail inviata dal presidente della società Peter Daszak ad alcuni scienziati che hanno partecipato alla ricerca pubblicata su The Lancet, tra Ralph Baric.
Quest’ultimo nel 2015 è tra i firmatari di uno studio condotto da un laboratorio di Wuhan in cui si parla di virus chimerico creato in laboratorio e pericolo trasmissione di coronavirus dall’animale all’uomo. Baric non potrebbe essere credibile come firmatario dello studio e per questo viene “omesso”. E non è tutto: pochi giorni dopo l’email citata, Daszak ha ricevuto 500 mila dollari da una fondazione anonima. Il messaggio viene firmato da Randy Schekman, premio Nobel per la medicina che recentemente ha costruito due laboratori di ricerca in Cina…