Origine variante Omicron: un argomento su cui si è a lungo dibattuto in queste settimane e sul quale ha provato a fare chiarezza Barbara Gallavotti, giornalista, divulgatrice scientifica e autrice di Superquark, intervenuta nel corso della trasmissione di La 7 “DiMartedì” in collegamento audiovisivo. La dottoressa ha spiegato che l’ipotesi più probabile è che tale mutazione sia nata “nell’organismo di qualcuno che aveva un sistema immunitario fragile, ma non si può escludere che il processo di cambiamento sia avvenuto nel corpo di un animale. In particolare, c’è il sospetto che possa essere avvenuto nel corpo di roditori, che potrebbero essersi infettati addirittura a fine 2020, quando in Sudafrica circolava la variante Beta, che aveva la capacità di infettare meglio proprio questa categoria di animali”.



Se davvero così fosse, “questo sarebbe estremamente allarmante, perché vorrebbe dire che il virus avrebbe trovato un’altra specie in cui diffondersi. Con i topi, nostro malgrado, abbiamo una convivenza strettissima, pertanto bisogna mantenere un livello di allerta altissimo”.

ORIGINE VARIANTE OMICRON, MA NON SOLO: IL CORONAVIRUS ATTACCA LE CELLULE DI GRASSO

Nel prosieguo del suo intervento a “DiMartedì”, Barbara Gallavotti ha dato un’altra notizia, che noi de “Il Sussidiario.net” avevamo già pubblicato sulle nostre colonne (clicca qui per approfondire): il Coronavirus riuscirebbe ad attaccare le cellule di grasso. “Lo studio non è stato pubblicato, ma è considerato molto attendibile – ha detto –. Secondo i ricercatori di Stanford, il virus è in grado di infettare direttamente le cellule di grasso che sono nel nostro corpo. Le persone obese hanno nel loro organismo una condizione di perenne e costante infiammazione, che può aggiungersi a quella generata dalla malattia da Covid”.



Di fatto, ha concluso l’ospite, “i nostri tessuti adiposi sono formati da cellule di grasso e macrofagi: il virus SARS-CoV-2 avrebbe la capacità di infettare in primis le cellule di grasso, dove diverrebbe difficile da stanare. I macrofagi, a quel punto, reagirebbero, scatenando una fortissima infiammazione e dando il via alla tempesta perfetta, con lo stato di infiammazione che aumenterebbe progressivamente”.

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