Origini Covid, a che punto sono gli studi, dopo quattro anni dalla pandemia, in merito alle ipotesi fatte dagli esperti sulla principale causa di diffusione del virus? La rivista medico scientifica BmJ British medical Journal, ha pubblicato un articolo nel quale vengono riepilogate tutte le ricerche ed indagini, anche da parte dei governi, fatte sull’argomento, interpellando diversi medici e virologi, che hanno però affermato che probabilmente non sarà semplice ottenere conferme. Negli anni le teorie si sono concentrate, per esclusione, su due probabilità principali: la prima resta quella del salto di specie avvenuto nel mercato di carne di Wuhan tra animali e uomo, la seconda è la fuga di materiale biologico infetto, avvenuto per un errore umano degli scienziati che lavoravano nel famoso laboratorio in Cina che studiava i coronavirus.



Per nessuna delle due sono state fornite prove sufficienti a stabilirne con certezza la veridicità. Questo perchè, come evidenzia anche il giornale, le inchieste sull’origine del Covid sono arrivate troppo tardi, ostacolate all’inizio da molti fattori tra cui l’emergenza sanitaria che imponeva di concentrarsi sulla riduzione dell’epidemia, ma anche dallo stesso governo cinese, che non ha diffuso adeguatamente le informazioni richieste dall’Oms.



La Cina ha ostacolato le indagini sul laboratorio di Wuhan

Le ricerche scientifiche sulle origini Covid sono arrivate ad un punto morto, nel quale è ormai difficile affermare con certezza quale delle due tesi, tra la fuga dal laboratorio di Wuhan o una prima trasmissione da animali a uomo, sia quella esatta. Secondo Lawrence Gostin, direttore dell’Istituto universitario Global Health Law di Washington: “Un rigoroso esame scientifico delle questioni sulle origini richiederebbe la cooperazione della Cina, incluso l’accesso al Wuhan Institute of Virology“, e questo non solo non è mai stato permesso dal governo cinese, ma sono scomparse ormai anche le poche prove provenienti dal laboratorio e dal mercato. I documenti sulle testimonianze di Anthony Fauci nell’inchiesta Covid Usa, confermano gli ostacoli posti sul percorso di ricerca della verità e il ritardo della pubblicazione dei dati, poi ritirati, che potevano finalmente far luce su quanto avvenuto nel centro di ricerche sui coronavirus nei pipistrelli.



Come sottolinea il quotidiano BmJ, già nel 2018, c’era stato uno scambio di comunicazione tra Usa e il laboratorio di Wuhan, nei quali veniva chiesto il rispetto dei protocolli di sicurezza, in quanto gli studi erano finanziati inizialmente proprio dal National Health Institute degli Stati Uniti. I dubbi maggiori sulla fuga dal laboratorio sono quindi dovuti al fatto le ricerche in quel momento erano concentrate sulle mutazioni del SARSr-CoV, e su come fortificare i ceppi del virus rendendo i recettori più affini a quelli umani.

Covid zoonosi originata nel mercato di carne a Wuhan, le prove raccolte sui cani procione

L’altra tesi sulle origini Covid resta quella del salto di specie e  trasmissione da animale a uomo inizialmente avvenuta nel mercato della carne di Wuhan. Questa ipotesi è stata avanzata dagli esperti già all’inizio della prima ondata di contagi proprio perchè il focolaio iniziale si è verificato nella zona. I tamponi raccolti prima della pandemia avevano inoltre confermato la presenza del coronavirus negli animali, in particolare nel Dna di cani procioni. Questo dato nel 2023 venne diffuso da alcuni scienziati che affermarono che quella era: “La migliore prova sulla causa di prima trasmissione del virus negli umani“. Tuttavia, anche in questo caso le prove sono state occultate dalla Cina.

La virologa Angela Rasmussen ha scritto in un rapporto ufficiale delle indagini: “Chiaramente le prove sono state soppresse, non raccolte o non rese accessibili a causa della chiusura immediata del mercato e della rimozione di tutti gli animali vivi in vendita“. Questo non significa che quanto raccolto fino a quel momento non possa stabilire una evidenza scientifica, ma, al momento l’unica certezza è che il Covid sia stato originato da una zoonosi. Purtroppo, data la mancanza di ulteriori documenti che dovevano essere forniti dal governo cinese, sarà difficile stabilire qual è stato l’ospite intermedio del virus e se la diffusione sia partita da un incidente nel laboratorio o dovuta al consumo di carne infetta.