Continua a tenere banco l’origine del covid, fra chi pensa che si sia verificata una fuga dal laboratorio di Wuhan (forse addirittura voluta), e chi invece si dice convinto che il virus sia semplicemente derivato dagli animali. Pierangelo Clerici, presidente associazione microbiologici italiani, in collegamento con Mattino Cinque News ha spiegato: “I microbiologi si confrontano su questo argomento sin dall’inizio, è pane quotidiano. Le due ipotesi al momento sul tavolo, indipendentemente dall’FBI, sono uno spillover, salto di specie animale uomo che si è generata anche per altre infezioni, e una fuga involontaria dal laboratorio di Wuhan”.



“Nessun Paese al mondo immetterebbe in circolazione una bomba biologica che colpirebbe prima di tutto il proprio Paese, magari qualcuno nel laboratorio si è banalmente infettato ed ha poi diffuso il virus alla propria famiglia”. E ancora: “In questi laboratori ci sono protezioni di altissimi livello ma quando si lavora per anni sui virus, un momento di disattenzione può essere fatale e questo può aver provocato…”.



ORIGINI COVID, CLERICI: “NESSUNA EVIDENZA CHE IL COVID SIA STATO CREATO”

Quindi Clerici ha proseguito: “Noi non abbiamo però questa dimostrazione. Non c’è nessuna evidenza che il virus sia stato costruito in un laboratorio. Questi Paesi sono molto più attenti di noi perchè sanno che sono sempre sotto la lente di ingrandimento. Non ci sono bombe biologiche allo studio in nessuna parte, colpirebbero per prime chi le costruisce”.

Sulla campagna vaccini covid ed eventuali errori di comunicazione anche riguardanti le avversità: “La comunicazione ha inciso in maniera negativa ma i responsabili siamo noi in prima persona, non siamo stati capaci di trasmettere sicurezza. Molti di noi si mostravano come microbiologi ma non lo erano, si è detto di tutto e di più. Le reazioni avverse ci sono per qualsiasi farmaco, ce li ha anche la banale aspirina, che può provocare la morte. Comunque ci sono stati 10mila casi avversi quindi stiamo parlando di un farmaco assolutamente sicuro se no saremmo ancora in piena pandemia, ma noi ci facciamo comunque carico anche di una sola morte”.