Lo scontro a distanza tra Concita De Gregorio (firma di Repubblica) e Nicola Zingaretti si è rinnovato ieri sera a “Che tempo che fa” da Fabio Fazio e in casa Pd non è stato ‘preso’ benissimo l’aumentare dello scontro mediatico tutto interno al Centrosinistra. Il quotidiano di area Csx non è la prima volta che nel corso del Governo Conte-2 ha “tirato le orecchie” al Pd di Zingaretti per un eccessivo appiattimento sulle posizioni del Premier, ma è ora nel pieno della crisi politica che proprio l’editoriale di Concita De Gregorio del 29 gennaio scorso ha scatenato un’autentica bufera in casa Dem.



«Nicola Zingaretti lascia dietro di sé l’eco malinconica di un vuoto. Come un ologramma, sorride e svanisce», il commento lapidario della giornalista, che trova immediata replica nello stesso Governatore del Lazio «Ho letto su Repubblica una pagina di Concita De Gregorio, purtroppo ho visto solo l’eterno ritorno di una sinistra elitaria e radical chic, che vuole sempre dare lezioni a tutti, ma a noi ha lasciato macerie sulle quali stiamo ricostruendo». La “battaglia” sembrava conclusa, ma ieri sera la De Gregorio è tornata in video collegamento con Fabio Fazio e ha “rincarato” la dose: «Mi  stupisco che Zingaretti abbia il tempo di polemizzare in un momento come questo. Il mio lavoro è molto diverso da chi fa politica. Chi fa politica governa, ha una responsabilità di governo. Il giornalista deve in qualche modo controllare, raccontare che fa chi governa».



NON SOLO LA CRISI AGITA IL PD

Non solo, per la De Gregorio è inconcepibile e incomprensibile che Conte sia ormai divenuto «il candidato del Partito Democratico, cioè il massimo esponente […] un Presidente del Consiglio che governa con tre maggioranze diverse. I cittadini non ci capiscono più niente se vedono in maggioranza gli ex berlusconiani Vitali e Mariarosaria Rossi, oppure la Polverini». In risposta alle intemerate della De Gregorio e di Repubblica, diversi esponenti Pd hanno lamentato il nuovo attacco in diretta tv al proprio segretario e al proprio indirizzo politico in appoggio ad un possibile terzo Governo Conte: su Twitter oggi è il vicesegretario Andrea Orlando a “tirare le fila” scrivendo – con tono a dire il vero un po’ criptico – «È assolutamente legittimo promuovere una campagna politica contro un partito. Ed è assolutamente legittimo che una trasmissione televisiva dia spazio a questa campagna. Mi pare invece stravagante la pretesa che questo partito non risponda».



I social “esplodono” con diversi utenti che rispondono per le rime all’ex Ministro della Giustizia (in odore di ritorno al ruolo di Guardasigilli qualora si arrivasse al Conte-ter), il quale difende però la sua posizione: ci sta che Repubblica e Che tempo che fa “attacchino” un partito – il Pd, nello specifico – ma reputa “stravagante” stupirsi perché lo stesso partito provi a reagire. Tanti lamentano però che attorno al Pd il grado di critiche e attacchi siano infinitamente minori a quelli – abituati da anni – contro Renzi, Berlusconi, Salvini o M5s: per prendere ad esempio un’altra testata giornalistica, il Fatto Quotidiano, solo ieri in tv (dalla Annunziata, ndr) ha visto il direttore Travaglio dare del “Bin Laden” al leader di Italia Viva. La crisi di Governo evidentemente tiene altissima la tensione in tutti i partiti, compreso quel Pd che si sta giocando molto (non senza critiche anche interne al proprio partito) schierandosi apertamente con Giuseppe Conte.