Andrea Orlando, vicesegretario del Partito Democratico, è intervenuto nel corso di Milano-Italia. Scriviamo un nuovo futuro: un evento tenutosi online e promosso dal Pd Milano Metropolitana, sulla piattaforma del partito. Nel corso di questo incontro, Orlando ha detto che nelle prossime settimane bisognerà aspettarsi una serie di attacchi al governo che saranno finalizzati alla sua caduta. Motivo di questi attacchi sarebbe secondo lui la gestione dell’emergenza dal punto di vista economico: lo stanziamento dei 55 miliardi, dopo la manovra dei 24, “in uno stato di ordinaria amministrazione ce la saremmo sognata” ha detto, e secondo il vicesegretario del Pd questo ha una serie di implicazioni che porterà l’esecutivo sotto attacco, con attacchi che saranno ispirati anche da centri economici e dell’informazione (e ci sarebbe un riferimento specifico) e che saranno appunto volti a rivedere il patto di governo e riorganizzare la maggioranza.



ORLANDO E GLI ATTESI ATTACCHI CONTRO IL GOVERNO

Nello specifico, il riferimento di Andrea Orlando è soprattutto all’opposizione in senso stretto: abbiamo già assistito a vari attacchi arrivati dal centrodestra, in particolar modo da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, e per il prossimo mercoledì a Palazzo Madama è stata fissata la mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, in merito all’ormai ben nota vicenda delle carceri che si è “animata” con le parole di Nino Di Matteo a La7. Tuttavia il vicesegretario del Pd fa riferimento anche all’opposizione interna, per esempio quella di Matteo Renzi che più volte ha voluto far sentire la sua voce contro il primo ministro Giuseppe Conte. Lo aveva già fatto in merito all’informativa al Senato della scorsa settimana, lo ha ripetuto non più tardi di due giorni fa all’approvazione del Decreto Rilancio, quando ha detto che “capiremo dal Presidente del Consiglio se sui punti che abbiamo proposto possiamo camminare insieme”.



Ecco allora che Orlando ha detto chiaro e tondo che il problema sta nei flussi finanziari erogati, e che gestirli fa gola a molti; per questo il Pd si attende manovre politiche tese al controllo economico di queste manovre. Secondo il vicesegretario, l’accento degli attacchi sarà posto sulla capacità comunicativa del premier o su specifici errori di qualche ministro. Tutto nella norma, dice sostanzialmente, Orlando, se non che in questo caso l’opposizione non avrebbe in mano una nuova formula politica e dunque sia necessario respingere tutti gli attacchi possibili. Parole ripetute anche dal segretario di partito Nicola Zingaretti, che ha già “anticipato” le elezioni come unica possibilità concreta in caso di caduta del Governo. In seguito Orlando ha attaccato indirettamente anche la famiglia Agnelli: non ne ha fatto il nome ma ha parlato di “un’impresa che chiede ingenti finanziamenti allo Stato italiano” e riporta la sede in Italia. “Attendo strali contro la sovietizzazione e dotti sermoni sul libero mercato”. Come sappiamo, gli Agnelli sono da poco proprietari di Repubblica, La Stampa, Espresso e altri mezzi di comunicazione del gruppo Gedi; si capisce meglio allora l’accenno di Orlando ai centri di informazione.

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