Il ministro del Lavoro, Orlando, è stato intervistato stamane dal programma di Rai Tre, Agorà, in collegamento. Le prime parole sono ovviamente sul tema centrale di cui si occupa l’esponente del governo, ovvero, il lavoro: “Il lavoro deve essere accompagnato da qualità e garanzia di sicurezza, ci stiamo lavorando in queste ore. E poi c’è il tema di tornare al lavoro dopo la ferita della pandemia. I numeri sono positivi – prosegue Orlando – c’è una crescita dell’occupazione non proporzionale alla crescita complessiva e ancora troppo legata a posti di lavoro a tempi determinati. Cosa si può fare? Politiche attive di lavoro, bisogna lavorare di modo da fare che domande e offerte si incrocino meglio e abbiamo tante risorse con il Pnrr, e poi ammortizzatori sociali per gestire le transizioni. Affronteremo nuove crisi e questo va accompagnato con strumenti nuovi finanziati dalla nuova legge di bilancio”.



Sulle imminenti elezioni amministrative: “Siamo di fronte alla possibilità che il centrosinistra rafforzi le proprie posizioni perchè ha messo in campo progetti e candidature qualitativamente migliori rispetto al Centrodestra, e il dibattito che si è aperto a destra lo conferma; le nostre candidature sono più forti e competitivi, è un test locale ma è anche un test che misura la condotta delle forze politiche. Nella pandemia e nel nuovo governo di unità nazionale – ha continuato – il Pd e le forze del centrosinistra hanno lavorato con più lealtà e coerenza per uscire da questa situazione, senza sgambetti e senza doppi giochi, abbiamo portato avanti la linea che sta portando il paese fuori dalla pandemia”. E ancora: “Sono ottimista che andrà meglio dell’altra volta, questo appare fuori discussione”. Sul reddito di cittadinanza: “Ha funzionato come contrasto alla povertà e non per le politiche attive ma non poteva funzionare in un paese dove non esistono politiche attive. Se non funziona il centro per l’impiego non funziona per nessuno, quindi vanno fatti funzionare prima di rivoluzionare il reddito di cittadinanza. Dietro l’attacco al reddito di cittadinanza c’è un messaggio ‘se uno è povero e perchè non ha voglia di lavorare’ e questo va rispedito al mittente, se lo cancellassimo saremmo uno dei pochi paese a non avere uno strumento a contrasto della povertà”.



ORLANDO: “NESSUN CONFLITTO CON I SINDACATI, CONTRASTO AL LAVORO NERO…”

Sul rapporto con i sindacati, Orlando ha aggiunto: “Abbiamo posizioni convergenti a volte no fra governo e sindacato ma non vedo una stagione di conflittualità ne irresponsabilità. abbiamo firmato i protocolli sulla sicurezza e i vaccini, e quando il sindacato è stato chiamato al dialogo sociale si è presentato, non sempre con posizioni innovative, a volte vi sono elementi da rivedere ma l’atteggiamento in questo momento non è quello dello scontro, al punto che nessuno ha risposto no all’ipotesi del patto sociale”.



Infine sul contrasto al lavoro nero: “C’è un contrasto anche al lavoro nero, nel pnrr ci siamo impegnati per controlli, sanzioni e contrasto al lavoro nero, come garanzia anche di restituzione del debito oltre a garantire la sicurezza ai lavoratori. Non è solo un mio impegno generico ma una clausola firmata con l’Europa che pone il rischio di perdere risorse. E poi dobbiamo fare una banca dati per capire quale sia la sanzione che un’azienda ha ricevuto”.