COALIZIONE PER ORLANDO ALLE ELEZIONI REGIONALI LIGURIA 2024: È UN “CAMPO” MA NON È “LARGO”. I MOTIVI

Al netto di come andranno i risultati delle Elezioni Regionali Liguria 2024 lunedì prossimo, un dato è cambiato rispetto all’inizio di questa lunga campagna elettorale dopo le dimissioni del Governatore uscente Giovanni Toti: Andrea Orlando, candidato del Centrosinistra e favorito della vigilia dopo le ben note inchieste sul Presidente della giunta uscente di Centrodestra, non ha il sostegno di tutto il “campo largo”, ovvero il progetto di coalizione unica progressista in capo alla Segretaria del Pd Elly Schlein.



Schierati ufficialmente con l’ex Ministro Pd, spezzino doc, Andrea Orlando alle Elezioni Regionali in arrivo in Liguria il 27 e 28 ottobre 2024 vi sono le liste del Partito Democratico, del M5s, ma anche l’Alleanza Verdi-Sinistra, Patto Civico-Riformista, Lista Orlando e Liguri a testa alta. Manca Azione di Calenda ma soprattutto manca Matteo Renzi con Italia Viva, sebbene fosse stato uno dei primi a schierarsi a favore del suo ex collega di partito e di governo. Il motivo è molto semplice, a circa un mese e mezzo dal voto delle Regionali da Giuseppe Conte è giunto un ultimatum recapitato direttamente a Schlein e tutto il Pd: o Renzi ritirava simbolo e candidati, oppure il Movimento 5Stelle avrebbe presentato un proprio candidato diverso da Orlando (il nome era quello di Luca Pirondini). Dopo diversi tentennamenti e dopo che lo stesso Orlando già in agosto aveva lanciato un appello a tutte le forze progressiste per sostenerlo senza rimanere “incastrati” su dinamiche e logiche nazionali, alla fine il rischio di perdere la fetta di elettorato 5Stelle (in Liguria più ampio di altre regioni, dove invece storicamente il M5s paga la poca presenza nei territori) ha fatto propendere il Pd ad una scelta drastica.



SCHLEIN SUBISCE IL VETO DI CONTE SU RENZI: COSA SUCCEDE IN LIGURIA E ANCHE NELLE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI 2024

Matteo Renzi ha ritirato il simbolo di Italia Viva, così come i candidati, con la coalizione di Centrosinistra a sostegno di Orlando che a quel punto è stata confermata con il M5s all’interno del “campo” un po’ meno largo rispetto a quanto sperato sia dal candidato delle Elezioni Regionali Liguria 2024, sia per la Segretaria del Partito Democratico che puntava in questo tris di voti locali ad aggiungere mattoncini per la creazione di un’unica grande forza progressista.



Ad ulteriore conferma che l’ultimatum di Conte al “campo largo” valeva non solo per la Liguria, lo scorso 1 ottobre – nel pieno della campagna elettorale tra Orlando e Marco Bucci (candidato del Centrodestra risalito nei sondaggi prima del silenzio elettorale proprio stante le difficoltà interne del Centrosinistra) – il leader del Movimento 5Stelle a “Porta a Porta” ha lanciato la sua sentenza: «Il campo largo non esiste più, lo certifichiamo stasera». Conte spiega di non essere disponibile ad avere il simbolo M5s assieme a quello di Italia Viva, tanto in Emilia Romagna quanto nelle Regionali dell’Umbria di metà novembre. E così, mentre in Liguria è stato il ritiro di Renzi a favorire il “campo largo” attorno ad Andrea Orlando, lo stesso potrebbe non riproporsi negli altri due voti. Schlein tentenna nel prendere una posizione diretta anche perché continua a proporre tanto al M5s quanto all’area ex Terzo Polo un’unica coalizione come strumento di fatto necessario per poter battere l’alleanza di Centrodestra. In Liguria la coalizione pro-Orlando potrebbe anche bastare per la vittoria, così come in Emilia Romagna ma il timore del Pd è che a lungo termine su voti nazionali l’unione di solo parte del Centrosinistra non può bastare (come certificano gli I).