Ornella Campanella è una donna e mamma di due bambini, infermiera dell’Irccs Trapianti di Palermo, la quale ha raccontato la sua storia a Montecitorio nell’ambito del Convegno “Donne che curano… la famiglia”. La sua è una storia particolare in quanto all’età di 38 anni ha scoperto di avere un tumore al seno. “Avevo strumenti e conoscenze. Ho fatto l’intervento. La mia storia familiare, madre, nonna e zia con tumore alla mammella, e l’oncologa mi hanno indotto a parlare con una genetista”, ha raccontato. Ornella aveva tutti i requisiti per il test genetico stabiliti dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dopo averlo fatto è giunto anche l’atteso risultato: positivo. “Avevo la mutazione Brca2, quella salita alla ribalta delle cronache con Angelina Jolie. Avevo finito la chemioterapia. Successivamente avrei dovuto fare la radioterapia”, ha raccontato. In quel piccolo lasso di tempo doveva decidere il da farsi: una mastectomia da eseguire nell’immediato per abbassare ai minimi livelli il rischio oppure il rinvio a dopo la radioterapia ma con la possibilità di ulteriori problemi. C’era una terza possibilità, quella proposta dall’oncologo, ovvero non fare l’intervento.
CANCRO AL SENO E MUTAZIONE BRCA2: ORNELLA COME ANGELINA JOLIE
Ornella ha raccontato di aver voluto prendere in piena autonomia la sua importante decisione, ma solo dopo essere sufficientemente documentata e dopo che tutti i pro e i contro di un intervento di prevenzione oncologica fossero stati del tutto chiari. Ha così studiato quali fossero i centri specializzati in Italia. Alla fine decise di andare all’ambulatorio di alto rischio dell’Ospedale San Matteo di Pavia dove incontrò la specialista senologa che, senza indirizzarla in un senso o nell’altro, le fornì tutti i risultati degli studi scientifici fino a quel momento eseguiti. “Il mio pensiero era che volevo veder crescere i miei figli. In realtà già prima di andare a Pavia, sapevo che mi sarei sottoposta alla mastectomia totale. I dati che mi aveva fornito la senologa non avevano fatto che convincermi ancor di più: con l’intervento si riduce la possibilità di avere un nuovo tumore fino al 90%, cioè un’eventualità più bassa della media di tutte le donne sane”, ha spiegato. Alla fine l’ha fatto, e dopo due anni ha anche deciso di sottoporsi a quello per togliere le ovaie. Oggi, Ornella è anche presidente dell’Associazione aBRCAdabra, onlus che sostiene i portatori di mutazioni genetiche Brca. “Adesso sono serena. Ogni sei mesi ho il controllo, e ci vado tranquilla, senza ansia”, ha commentato. Il suo messaggio? “è che bisogna informarsi e rivolgersi solo ai centri specializzati, diffidare dalle informazioni sul web, cercare un’associazione territoriale che può guidarti e prenderti per mano”, ha chiosato.