Ornella Muti, insieme ad altre dive del cinema italiano come Sophia Loren, è stata una grande protagonista dei fotoromanzi che, da venerdì 24 luglio, tornano in edicola con una versione rivisitata all’interno di un progetto della rivista Sogno. Del periodo in cui i fotoromanzi facevano sognare milioni di donne raccontando delle bellissime storie d’amore ha parlato Ornella Muti che, in un’intervista rilasciata ai microfoni de Il Messaggero il 23 luglio 2020, ha raccontato anche quella che fu la sua esperienza come protagonista di fotoromanzi di successo. La bellezza di una giovanissima Ornella Muti conquistò non solo gli addetti ai lavori, ma anche il pubblico con le donne che sognavano di poter essere come lei e gli uomini che cullavano il sogno di poterla incontrare. Una vera e propria dea dei fotoromanzi anche se la Muti non si è mai sentita tale.
ORNELLA MUTI: “QUANDO FACEVO I FOTOROMANZI MI SENTIVO COME CENERENTOLA”
Ornella Muti cominciò a conoscere il mondo dei fotoromanzi quando aveva solo 13 anni. La sua bellezza portò il pubblico a considerarla “la dea dei fotoromanzi”, ma oggi l’attrice ricorda come, in realtà, quell’appellativo spettasse ad altre protagoniste. “Mi sentivo impacciata e timida. Mi ricordo che anche in un carosello facevo fatica ad essere sciolta. Mi vergognavo tantissimo. Quando facevo la foto con la mano davanti alla bocca per mimare di chiamare qualcuno andavo nel pallone. Era una tortura”, racconta la Muti ricordando quel periodo. Secondo la Muti, l’appellattivo di dea dei fotoromanzi spettava ad altri. “La verità è che all’epoca entravo in un mondo dove la dea del fotoromanzo era un’altra: mia sorella Claudia Rivelli o anche Katiuscia. Le protagoniste e le regine erano loro, io mi sentivo Cenerentola. E c’erano anche uomini deliziosi come Franco Gasparri. Io avevo solo 13 anni“, ha aggiunto ricordando, però, quanto quell’ambiente fosse “semplice, pulito e simpatico”.