Stefania Pinto ripercorre il dramma della sorella Ornella Pinto, uccisa a Napoli il 13 marzo 2021 e racconta, in una intervista a La Stampa, il duro percorso dopo la perdita resa ancora più sconvolgente dai contorni in cui è avvenuta. Ornella Pinto sarebbe stata accoltellata a morte dall’ex compagno, Pinotto Iacomino, condannato all’ergastolo per il femminicidio, mentre in casa si trovava anche il figlio piccolo.



Stefania Pinto si occupa del nipote, affidatole dopo la tragedia, e descrive cosa le avrebbe detto dopo la morte della mamma prima di chiudersi nel silenzio riguardo a quel terribile momento. “Papà ha ucciso mamma“. È con queste parole, secondo quanto riferito dalla sorella di Ornella Pinto al quotidiano, che il piccolo di pochi anni avrebbe fornito una sconvolgente istantanea dell’accaduto ai suoi familiari. “Era traumatizzato, non sappiamo e non sapremo mai – ha detto Stefania Pinto nel corso della sua intervista – se ha visto il padre colpire la madre o se l’ha solo sentito (…)“. Un dramma nel dramma. Un anno dopo la morte di Ornella Pinto, riporta Ansa, la prima sezione della Corte d’Assise di Napoli ha emesso sentenza di condanna a carico dell’ex compagno 44enne Pinotto Iacomino, imputato di omicidio: ergastolo. Secondo la ricostruzione, l’uomo avrebbe colpito la sua ex, insegnante di 40 anni, nella sua abitazione del capoluogo campano all’alba del 13 marzo 2021. Per gli inquirenti, si sarebbe recato a casa della vittima portando con sé l’arma del delitto: un coltello.



L’ultima telefonata di Ornella Pinto alla sorella Stefania Pinto prima di morire

Con le sue ultime forze, Ornella mi aveva chiamato al telefono, di correre da lei”. Così Stefania Pinto, nella stessa intervista rilasciata a La Stampa, ricalca il momento in cui la sorella, colpita a morte nella sua casa, avrebbe avuto la forza di fare un’ultima telefonata per chiedere aiuto. Purtroppo, gli eventi avrebbero consegnato alle cronache un epilogo drammatico e irreversbile. Ai microfoni de Il Mattino, la sorella della vittima aveva raccontato altri particolari di quei terribili istanti fino alla corsa disperata verso l’abitazione di Ornella Pinto e all’atroce scoperta: Erano le 4 quando Ornella mi chiamò. Non riuscivo a capire cosa dicesse, perché nella sua camera da letto il cellulare non aveva una buona ricezione. Ricordo solo quelle urla disumane, miste di terrore e dolore”.



Il femminicidio di Ornella Pinto è parte di una scia inarrestabile di delitti che non sembrano trovare battuta d’arresto. Sempre più donne, secondo i dati emersi negli ultimi tempi, subiscono violenze tra le mura domestiche e sempre più casi sfociano in omicidio. Secondo Stefania Pinto non è solo questione di nuove leggi, ma anche di educazione al rispetto fin dalle generazioni più giovani: “Senza una mentalità nuova non se ne esce“.