Ornella Vanoni e la storia con Giorgio Strehler

Nel corso della sua vita Ornella Vanoni ha conosciuto tanti uomini celebri, ha vissuto amori indimenticabili ma ha avuto un solo marito, Lucio Ardenzi, con il quale è stata sposata per 12 anni, dal 1960 al 1972. Tanti gli aneddoti sui suoi amori che negli anni la Vanoni ha fatto trapelare dalle tante interviste rilasciate. Una delle sue relazioni più note fu quella con Giorgio Strehler, celebre artista teatrale. All’epoca Ornella aveva appena vent’anni e di quella relazione ne parlò nel corso di una intervista del 2021 al Corriere della Sera: sebbene fosse giovane e molto timida, ammise che Strehler non fu il suo primo uomo.



Eppure, ripensando al regista teatrale ammise: “Nessun uomo mi ha mai amata tanto. Era sposato, ma non importava: sposarmi non è mai stata la mia ambizione”. Strehler andava sempre a fare lezione proprio nella sua classe, una cosa che stupì molto un po’ tutti dal momento che non era solito fare. “Mi diceva: hai talento, ma non hai i nervi per reggere. Aveva ragione. Però alla fine ce l’ho fatta senza di lui”, rivelò la Vanoni. Nonostante il grande amore però, quella storia fu destinata a finire e a proposito del suo epilogo proprio la cantante ne ha svelato le ragioni: “Non potevo seguirlo nella droga e negli altri suoi vizi”. Secondo i racconti di Ornella Vanoni, il regista la chiamò anni dopo confessandole che avrebbe voluto averla al suo fianco ma all’epoca la cantante era in procinto di convolare a nozze: “Strehler andò su tutte le furie: “Quel mercante!”. Giorgio era circondato da donne in adorazione; non si capacitava che una potesse dire di no. Ma io lo adoravo quando lui, un genio, era sul palco, a fare la Tempesta o Il gioco dei potenti. Nella vita lo amavo come si ama un uomo. E delle altre non me ne fregava niente”.



Ornella Vanoni e Gino Paoli: l’incontro prima del matrimonio

Prima del matrimonio con il produttore Lucio Ardenzi che tanto fece indignare Strehler, Ornella Vanoni incontrò Gino Paoli. E’ così che la cantate ha ricordato quel loro primo incontro, ancora una volta senza peli sulla lingua: “Lo sentii nella casa discografica suonare “Il cielo in una stanza”. Chiesi chi fosse, mi risposero: “Un fr*cio che fa canzoni orrende”. Strano, mi dissi: suonava maluccio, ma la canzone mi era parsa stupenda. Così cominciai a frequentarlo”.

Insieme Ornella e Gino erano soliti fare lunghe passeggiate: “Gino non aveva i soldi neanche per il biglietto del tram; così andavamo sempre a piedi, io gli trotterellavo dietro con i tacchi a spillo, sfinita”. Un giorno prese coraggio e domandò a Paoli se per caso fosse gay: ““No, perché?”. E io: “Mi avevano detto così”. E lui: “A me invece hanno detto che tu sei lesbica, canti male e porti male…”. Siamo scoppiati a ridere. E ci siamo dati il primo bacio”, ha rammentato. Ad unirli erano proprio le maldicenze sul loro essere ‘diversi’. Di Gino Paoli, Ornella Vanoni si disse gelosissima ed al sol pensiero ha commentato: “io soffrivo da morire. Sposai Ardenzi, ma ero ancora innamorata di Gino”.