Ornella Vanoni si è raccontata, tra carriera e amori, in una lunga intervista concessa a Il Corriere della Sera. “Io non mi metto in competizione e non ho invidie, non so se questa è solidarietà – afferma, parlando del rapporto che ha con le altre donne – Sorellanza? No, non ci credo. Ci sono amiche che possono diventare sorelle, altre donne con le quali non c’è alcuno scambio emotivo”. Parlando di se stessa, Ornella Vanoni preferisce definirsi “coraggiosa”, da quando “con la pandemia sono diventata forte. Ho avuto anche un intervento al cuore, poi al femore. Mi sono fortificata. E addolcita insieme”.
Nonostante la sua reticenza a parlare degli amori passati, al Corriere Ornella Vanoni ricorda la relazione con Giorgio Strehler, conosciuto quando “ero ragazzina e andavo a teatro da lui che mi prestava i costumi per carnevale. Poi entrai alla Scuola del Piccolo Teatro, e ci innamorammo. Ho imparato tanto guardando Giorgio lavorare. È stata una esperienza forte, formativa. Ma la nostra storia d’amore creò scandalo: lui molto più grande e sposato. Io fui bistrattata per questo legame”. E ricorda anche la fine di questo stesso legame: “ero al Festival di Spoleto. Luchino Visconti mi presentò Renato Salvatori, era un gran gnocco. Ci fecero foto insieme e scoppiò il putiferio. Giorgio era furioso, mi stalkerizzò sul telefono fisso. La verità è che ormai il nostro rapporto era già finito. Non ero stanca di lui, ma di una cosa che faceva lui e che a me non andava più…”. E su cui intende mantenere il riserbo. Ma Ornella Vanoni riconosce come “certo che Giorgio mi ha amato alla follia, come nessun altro”.
Ornella Vanoni, con Gino Paoli “ho provato ciò che si prova accanto a un talento vero”
Ornella Vanoni, tra i grandi amori nella sua intervista a Il Corriere della Sera vuole menzionare anche Gino Paoli, che rimase colpito “dalle mie mani grandi” e da cui fu colpita perché “era un ragazzo bruttino, vestito di nero, collo alto da rive gauche. E ho provato quello che provo quando sono vicina a un ‘talento vero’”. Confessa che al momento del matrimonio con Lucio Ardenzi “ero molto confusa… Andai all’altare – vestita di giallo – pensando a Gino Paoli che amavo. La sera prima volevo mandare tutto all’aria, e fuggire. Ma tutte le mie amiche a dirmi: ‘Non si fa, non puoi, domattina ti devi sposare’. Insomma ho combinato un casino dietro l’altro”.
Il fascino di Onella Vanoni non ha risparmiato neanche l’avvocato Agnelli, come svela lei stessa a Il Corriere della Sera: “ho cantato per l’Aga Khan e quella sera c’era anche l’Avvocato. Alla fine della sera mi appoggiò al muro. Gli dissi: ‘Tutte morirebbero per lei, io no’. Lui si è fatto una risata”.