Non si placano le polemiche sulla liberazione di Silvia Romano, e anche Ornella Vanoni ha voluto dire la sua: in queste ultime ore il dibattito – come sempre succede – si è spostato anche sui social e si sono immediatamente create le fazioni. Tra chi è felice per la sua liberazione dopo 18 mesi, a prescindere da tutto, e chi invece si fa domande più o meno legittime sui soldi spesi e sulle dichiarazioni che la ragazza ha rilasciato al rientro in Italia, ci sono chiaramente le posizioni “di mezzo”; è invece abbastanza netta nella sua dichiarazione la Vanoni, che ha affidato a Twitter il suo commento sulla vicenda. “Perché l’avete liberata?”. La sua domanda estrapolata dal contesto potrebbe suonare provocatoria, lo è decisamente di meno se messa insieme alle altre parole che la cantante ha scritto.



ORNELLA VANONI “PERCHE’ SILVIA ROMANO E’ STATA LIBERATA?”

Ornella Vanoni infatti si è posta dei quesiti che, a dirla tutta, non solo lei si è posta: le parole di Silvia Romano le abbiamo sentite tutti, quelle sulla conversione all’Islam senza costrizioni e sul cambio di nome, sul rientro a Ciampino in abiti islamici che non avrebbe voluto togliersi perché ora ha abbracciato un’altra fede, tanto da essere pronta a tornare in Kenya (invece, Silvia ha smentito le indiscrezioni sul matrimonio, coercitivo o meno, ma le immagini della mano che andava continuamente alla pancia ha lasciato presupporre una possibile gravidanza). E dunque, la Vanoni è partita da questo come altri lo hanno fatto prima di lei, e ha detto “se era così felice, convertita e sposata per sua scelta, ma perché l’avete liberata?”.



In più la Vanoni ha aggiunto “Restava là e lo Stato non avrebbe regalato 4 milioni ai terroristi. Poi, a corredo del post, si è chiesta se la sua liberazione coincisa con la festa della mamma sia casuale o meno. Ora, al netto del tono provocatorio del post (anche e soprattutto in una condizione di mancanza di informazioni), le indagini sulla prigionia di Silvia Romano ovviamente ci saranno: senza dover per forza fare dietrologie, ma semplicemente per sapere quanto sia accaduto nel corso dell’anno e mezzo di prigionia e se davvero la conversione all’Islam, assolutamente da rispettare, sia effettivamente stata volontaria. Queste però sono cose che non competono a noi; tantomeno alla Vanoni, che ha voluto esprimere i suoi dubbi usando magari toni un po’ troppo “forti”.

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