Sappiamo che l’oro e le sue previsioni per il 2023, sappiamo che è aumentato di valore negli ultimi 12 mesi, arrivando al traguardo di 1900 euro all’oncia. Tuttavia dopo aver sfiorato i 60 euro al grammo è drammaticamente crollato nuovamente fino ai 52 euro. Tuttavia secondo gli analisti loro sta per ripercorrere un nuovo rally verso l’alto. L’aumento del suo valore dovrebbe avvenire entro 12/18 mesi.
Oro previsioni 2023: l’andamento del prezzo raddoppierà
Naturalmente i trend finanziari relativi al prezzo dell’oro possono oscillare costantemente.
Il 2023 potrebbe quindi diventare un anno d’oro nel senso letterale del termine, perché le banche centrali potrebbero tornare a tentare di mettere da parte il metallo prezioso che costituisce un bene rifugio. Complice anche la recessione alle porte che dovrebbe incalzare entro tutto il primo semestre del 2023.
Già nel 2022 Le banche centrali hanno acquistato 393,3 euro tonnellate nette, si tratta del dato più alto dalla fine di Bretton Woods. In 10 mesi e loro acquisti sono risultati di 704 tonnellate. Per la prima volta dal 2019 la Banca popolare Cinese ha aggiornato il suo dato sulle riserve auree che sono aumentate da 32 tonnellate a 1980 tonnellate.
Naturalmente questo significa che il metallo prezioso potrebbe più che raddoppiare il suo valore attuale arrivando quindi a costare oltre i 100 euro al grammo.
Oro previsioni 2023: cosa causerà l’aumento del prezzo
L’altro elemento che rafforza ancora di più l’aumento del valore del bene rifugio per eccellenza è l’attuale down di Bitcoin che aveva in un qualche modo sostituito il bene rifugio rappresentato da oro e argento. Solitamente quando il Bitcoin diminuisce di valore, aumenta quello dei metalli preziosi. A ciò si aggiunge anche l’incredibile crack di 30 miliardi circa perpetrato da FTX il cui CEO Sam Bankman Fried, proprio oggi, è stato arrestato alle Bahamas, località dove era basata la sua società nel cui crack sono stati coinvolti circa 100000 investitori italiani, il fondo Black Rock e il fondo pensione degli insegnanti dell’Ontario.
Le sanzioni alla Russia inoltre hanno svelato la debolezza del sistema economico occidentale, mentre la Russia stessa si è rafforzata: Mosca infatti possiede circa 2.300 tonnellate d’oro, quinta al mondo dopo Stati Uniti, Germania, Italia e Francia. I cosiddetti BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) nel totale arrivano a circa 6.315 tonnellate. Paesi come la Turchia comprano metallo anche in piena crisi della bilancia dei pagamenti. Insomma, il pianeta non solo non segnala alcuna volontà di abbandonare l’oro, ma anzi torna a puntarci con maggiore forza e nella consapevolezza dell’assenza di alternative credibili a lungo termine.