E’ stato spostato di qualche secondo più avanti, verso la fine del mondo, il cosiddetto “Doomsday Clock”, l’orologio dell’Apocalisse. Si tratta di un ipotetico conto alla rovescia verso il punto di non ritorno, quella catastrofe che tutti temono e si aspettano, ma che nell’epoca moderna, per lo meno, da dopo la seconda guerra mondiale ad oggi, non si è mai verificata. Tutta colpa del rischio di una guerra nucleare, ma anche del cambiamento climatico e della cyber-disinformazione, che hanno invitato gli scienziati atomici che hanno creato questo particolare orologio, a spostarne le lancette di 20 secondi in avanti. Ora il tempo segna solamente meno 100 secondi dall’Apocalisse, una situazione che non si era verificata nemmeno ai tempi della Guerra Fredda fra Stati Uniti e Unione Sovietica. L’allarme, come riferiscono i colleghi di TgCom24.it, è lanciato dal Bollettino degli Scienziati Atomici, un gruppo di esperti nato nel 1945, che tiene conto di tutte le possibili minacce alla stabilità mondiale.
OROLOGIO DELL’APOCALISSE: “SIAMO DI FRONTE AD UNA VERA EMERGENZA”
Spazio quindi al cambiamento climatico, all’avanzamento delle biotecnologie, all’intelligenza artificiale. Uno spostamento di venti secondi, che, come spiegano gli stessi scienziati “mette in evidenza la necessità di un’azione perché ormai l’orologio dell’Apocalisse parla di secondi, neanche più di minuti”. E ancora: “Siamo di fronte a una vera emergenza – le parole del numero uno del Bollettino degli Scienziati Atomici, Rachel Bronson – a uno stato inaccettabile delle cose che elimina ogni margine di errore e ogni ritardo”. Così invece Jerry Brown, ex governato della California nonché attuale co-presidente del Bollettino: “La rivalità e l’ostilità fra le superpotenze aumenta la possibilità di un errore nucleare. Il cambiamento climatico peggiora la crisi. E’ il momento di muoversi”. Restano solo 100 secondi: le superpotenze prenderanno in considerazione questo allarme?