Trenta militari della Kosovo Force, forza militare internazionale guidata dalla Nato, sono stati protagonisti di gravi scontri fra le truppe e i dimostranti serbi a Zvecan. 11 dei feriti sono italiani: non sarebbero in pericolo di vita. L’esperto di geopolitica Alessandro Orsini, a Cartabianca, ha spiegato: “Sono molto dispiaciuto e preoccupato per i nostri soldati colpiti in Kosovo, credo siano stati almeno 14. Starei molto attento a difendere gli interessi nazionali dell’Italia. L’Italia è un alleato strettissimo della Serbia. Prima di fare qualunque valutazione valuterei proprio gli interessi perché la Serbia ha rapporti strettissimi con l’Italia nonostante questa abbia legami con la Russia. Abbiamo avuto una crescita dell’interscambio commerciale con la Serbia: le imprese del nord-est rappresentano un quinto del +23% di scambi con questo Paese. Lo stesso Di Maio andò in Serbia. Non è possibile che l’Italia continui così: non si può esasperare l’odio nei confronti di Vucic”.
Secondo l’esperto, non ci sarebbe Vladimir Putin dietro la situazione di instabilità nei Balcani. Infatti, “Siccome la geopolitica è una cosa seria, Putin non ha alcun interesse perché sa benissimo che se Vucic avesse bisogno, non potrebbe far niente per aiutarlo. Non capisco perché Putin dovrebbe alimentare le tensioni in Kosovo. Come diavolo fa Putin a dargli una mano se la NATO ha assorbito cinque Paesi dei Balcani?”.
Orsini: “Italia Paese di morti di sonno”
Proseguendo nel discorso, Alessandro Orsini ha indagato quali siano i rapporti tra Italia, Serbia e Kosovo. Secondo l’esperto, “L’instabilità nei Balcani è dipesa dal fatto che la NATO ha schiantato la Serbia e ridisegnato i confini con la forza. Santa pace, ci sono cinque Paesi dell’Unione Europea che per tutelare i propri interessi non hanno riconosciuto il Kosovo. Perché l’Italia è un Paese di morti di sonno che non capisce cosa fare in Kosovo per tutelare le proprie imprese?”.
Per questo motivo, secondo il saggista, “L’Italia deve operare per gettare acqua sul fuoco. Nel Kosovo si è votato in cinque comuni e ha votato solamente il 3% della popolazione. È stato sbagliato far schierare quei sindaci e l’Italia si sarebbe dovuta schierare con la Serbia, nel senso di sviluppare una narrazione che aiuti a comprendere che si sono insediati dei sindaci che hanno ottenuto il 3% dei consensi. Non possiamo andare avanti con le rappresentazioni che Vucic è il male assoluto. È stato un errore, anche da parte dell’Unione Europa”.