Il saggista e studioso Alessandro Orsini, ospite di Cartabianca, ha affrontato il tema della guerra in Ucraina, partendo dalla posizione degli USA: “L’America non vuole la pace e il cessate il fuoco. Il cessate il fuoco ci sarebbe se la Russia smettesse di sparare? No, non ci sarebbe comunque perché gli Stati Uniti pensano che l’Ucraina dovrebbe continuare a sparare contro i russi. La posizione degli Usa è che si debba sparare ininterrottamente tutti i giorni”.



La Corte penale internazionale ha emesso un mandato di cattura internazionale per Putin. “La Corte Penale Internazionale è uno strumento nelle mani del blocco occidentale. Trovo che sia stato un comportamento inconcludente il mandato di cattura contro Putin. Se noi vogliamo sperare di arrivare ad una trattativa con Putin non possiamo utilizzare la Corte Penale per colpire i nemici degli occidentali” ha proseguito lo studioso.



“Putin come Zelensky”

A Cartabianca, Orsini ha equiparato i crimini commessi dai russi e quelli degli ucraini: “Non ho dubbi sui crimini commessi dai Russi contro l’Ucraina e dagli ucraini contro i russi, è inevitabile che ci siano crimini di guerra. Ma non è questa la strada per giungere alla pace“.

Per lo studioso, Zelensky e Putin sono sullo stesso piano: “Dal mio punto di vista è un efferato criminale di guerra anche Bush visto quello che gli americani hanno fatto in Iraq che è molto peggiore di quello che Putin ha fatto in Ucraina. Io sono un uomo di pace, credo nella pace e non credo che questa sia la strada giusta. Tutto quello che noi stiamo facendo, compreso il mandato d’arresto, è contrario alla pace. Ritengo che Putin sia un criminale di guerra e che Zelensky sia sul suo stesso piano”.