Botta e risposta a distanza tra Matteo Renzi e Alessandro Orsini a Non è l’Arena di Massimo Giletti. Visto che l’ex premier durante la sua intervista lo aveva accusato di aver detto «idiozie», in particolare sul paragone tra Draghi e Lukashenko, il docente della Luiss ci ha tenuto a replicare all’inizio del suo intervento. «Ho grande simpatia dal punto di vista umano, ma il suo discorso sulla Rai mi spiace. Il mio contratto è stato strappato per le mie critiche al Governo Draghi. Questa è una lesione della nostra democrazia, un messaggio intimidatorio, perché chi ne parla male poi paga un prezzo». A tal proposito, ha rilanciato accusando il governo italiano di aver «messo in atto una vergognosa operazione di manipolazione dell’opinione pubblica».

Quindi, Alessandro Orsini ha spiegato come ciò sarebbe avvenuto: «Prima ha inviato spaventose macchine di morte in Ucraina, un super cannone con una canna di 12 metri che è in grado di sparare proiettili devastanti fino a 30 chilometri di distanza, ha secretato l’invio di questa spaventosa arma di morte, perché sa che gli italiani sono contrari, poi ha spostato l’attenzione dell’opinione pubblica, manipolandola, su un piano di pace inesistente. Così ha nascosto di promuovere politiche di morte e ha fatto finta di essere un governo che promuove la pace. Ma i russi non ci sono cascati, ci hanno sbattuto letteralmente in faccia quel finto piano di pace».

ORSINI “SALVINI? HANNO PAURA CHE…”

Alessandro Orsini ha lanciato nuove accuse al blocco occidentale. «Siccome so che Nato, Stati Uniti e Occidente sono un gruppo di traditori seriali, ho sempre avuto paura che alla fine noi avremmo abbandonato gli ucraini. Ma questo lo abbiamo già fatto», ha dichiarato in collegamento con Non è l’Arena. Quindi, ha spiegato come sarebbe avvenuto ciò: «Quando facevamo le esercitazioni militari in Ucraina abbiamo indotto Zelensky a credere che in caso di invasione la Nato sarebbe intervenuta in qualche modo. Noi siamo già traditori dell’Ucraina, li abbiamo già accoltellati alle spalle. Johnson, quando Putin protestava per le esercitazioni, ha sempre risposto in maniera molto muscolare. Tutte queste spacconate hanno contribuito a questa catastrofe. Temo che anche le nostre società, di fronte ad una severa recessione e all’abitualizzazione dei massacri, abbandoneremo di nuovo l’Ucraina». Il docente della Luiss si è espresso anche sul caso del possibile viaggio di Matteo Salvini in Russia: «Hanno paura di mandare Salvini in Russia perché potrebbe avere successo ed ottenerne un tornaconto personale. Come pacifista mi auguro vada, sarebbe un atto molto coraggioso di rottura dell’asse Biden-Johnson». Infine, sulla situazione in Ucraina: «Putin sta letteralmente sventrando il Donbas, lo sta letteralmente sventrando».