Il professor Alessandro Orsini è stato ospitato nella trasmissione di Rete 4 È sempre cartabianca, nel corso del quale ha parlato del conflitto tra Israele e Hamas. In apertura ci tiene a sottolineare la condanna “a questo orrore terribile che abbiamo sotto gli occhi del crimine commesso da Hamas contro gli israeliani”. Pensa, tuttavia, che “il dibattito pubblico commette gli stessi errori della guerra in Ucraina. Cioè una spaventosa sottovalutazione dei pericoli che ci attendono e una tragica sottovalutazione del nostro nemico”.



“Non esiste nessuna possibilità al mondo che Israele riesce ad estirpare il terrorismo dalla Palestina”, sostiene deciso Orsini, “per una serie di fatti documentati. In primo luogo perché non si trova soltanto a Gaza, ma anche in Libano dove abbiamo un’organizzazione terroristica, Hezbollah, che conta 100mila militanti. Quando si è scontrata con Israele nel 2006 stimavamo che avesse 15mila missili nel suo arsenale ed ora ne ha circa 150mila, più sofisticati di quelli del 2006 e che potrebbero colpire Israele in qualsiasi punto del suo territorio. Le caratteristiche di Gaza e di Israele sono tali perché quest’ultima non possa estirpare il terrorismo, ma immaginando che ci riesca”, ipotizza Orsini, “il terrorismo si riprodurrebbe perché il dibattito pubblico non vuole affrontare la questione fondamentale, cioè che Israele se ne deve andare dai territori occupati. Occupa illegalmente”, spiega, “i territorio palestinesi della striscia di Gaza, della Cisgiordania e di Gerusalemme est”.



Orsini: “La guerra tra Israele e Hamas si inasprirà e il terrorismo tornerà in Europa”

Analizzando l’ipotesi che il conflitto tra Israele e Hamas proceda verso un’escalation, Orsini sostiene che “noi dobbiamo pensare innanzitutto agli interessi nazionali dell’Italia e dobbiamo mettere il nostro paese al riparo dai potenziali problemi che ci attendono”. Ammonimento simile, spiega, a quello che fece quando scoppiò la guerra in Ucraina ed ipotizzò che da lì a poco gli europei avrebbero dovuto fare i conti con la crisi dell’energia e con l’aumento dell’inflazione.



“In questo momento”, spiega Orsini, “le cellule dormienti in Europa sono tranquille perché sono appagate da questo orrendo massacro che Hamas ha compiuto nei confronti degli israeliani. Ma questo verrà meno quando si diffonderanno le immagini della devastazione di Gaza e quando l’esercito israeliano massacrerà parte dell’esercito di Hamas. Andremo incontro ad una recrudescenza della radicalizzazione e Parigi tornerà ad essere l’epicentro degli attacchi terroristici, mentre il nostro comparto sicurezza sarà sottoposto ad un forte stress sistemico”. Cercando, infine, di fare delle previsioni sul futuro del conflitto, sottolinea che sono “molto molto negative perché Israele combatte una guerra esistenziale. Non esiste nessuna possibilità diversa dalla guerra perché se uno stato non riesce a proteggere i cittadini non ha senso di esistere. Israele”, conclude Orsini, “deve andare in guerra ed Hezbollah a sua volta combatterà un’altra guerra esistenziale perché è profondamente legato ad Hamas e si sono organizzati affinché se uno fosse stato colpito, l’altro sarebbe intervenuto. Si combattono, insomma, tre guerre esistenziali e le probabilità che Hezbollah entri in guerra sono alte se Israele entra a Gaza con i carri armati”.