Ad un anno esatto dall’inizio della guerra in Ucraina, torna a parlare in tv il professor Alessandro Orsini, docente di sociologia del terrorismo alla Luiss. Intervistato da Piazzapulita a La7, fa diverse dichiarazioni in merito alle prossime intenzioni di Putin e critica la poca libertà di informazione concessa in tv in Italia. “Quando è iniziata la guerra io avevo già dichiarato che per ogni proiettile Nato nei confronti della Russia ne seguiranno dieci da parte di Putin”. Se le intenzioni del governo russo, come confermato da un decreto, sarebbero quelle di ampliare l’esercito portandolo a un milione e mezzo di soldati, è evidente, conclude Orsini, che la Russia vuole una terza guerra mondiale.



Conferma anche che le sue previsioni fatte all’inizio del conflitto e molto criticate, proprio per le sue posizioni “anti Nato”, si sono tutte avverate nel tempo. Ad esempio il fatto che lui affermò proprio nella stessa trasmissione che “Putin aveva già vinto”. E sottolinea che “Se la Russia usasse armi nucleri in Ucraina, non accadrebbe nulla, da parte dell’occidente non ci sarebbe nessuna reazione“. L’unica risposta possibile è una diplomazia che però non è stata mai messa in campo dall’occidente preferendo una “politica criminale“.



Orsini: “Italia satellite degli Usa, manca libertà di informazione in tv”

Orsini dichiara che “In Italia il livello di libertà di informazione sulla politica estera e sulle strategie è pari a quello della Russia“, secondo il professore infatti non c’è sufficiente libertà di parola in Europa su alcuni argomenti, in quanto gli “esperti che parlano vengono selezionati a monte“, e “scelti in base alle posizioni maggiormente favorevoli nei confronti degli Usa“.

L’Italia è un paese satellite degli Stati Uniti“. E ci tiene a precisare di sentirsi per questo una “falla del Sistema” proprio perchè in più occasioni gli è stato permesso di esprimere alcune opinioni considerate “scomode”. “Io ho fatto una serie di mosse che mi hanno consentito di dire le cose che dico in tv“, la vera libertà è lo studio, e quando  si verifica una “defezione dell’elite” cioè quando una persona affermata in ambienti importanti, utilizza gli stessi argomenti studiati ed il sapere acquisito contro quegli stessi ambienti, allora si manda in tilt l’intero sistema.