Alessandro Orsini nel consueto intervento settimanale sul suo canale YouTube ha affrontato la questione del conflitto tra Israele e Iran analizzando quello che chiama il “falso mito” raccontato dai media sulle democrazie occidentali compiono attacchi. Che viene trattato in tre fasi, la prima è l’esaltazione collettiva caratterizzata dalle emozioni che poi si riversano anche sui social dove non importa se uno stato ha attaccato uno dei paesi più deboli distruggendo senza farsi troppi scrupoli, come accaduto in Libano. Poi c’è il distacco dalla realtà per carenza di informazioni. Questo è accaduto in ucraina quando i media erano convinti che il conflitto si sarebbe risolto facilmente con la sconfitta della Russia e la vittoria di Zelensky acclamato come un genio militare.
Il delirio è la terza conseguenza di tutto ciò con una previsione di onnipotenza in cui si ribalta la verità. Le persone non hanno accesso al ragionamento critico per mancanza di dati contrari non dati appositamente per deviare le opinioni verso la terza fase. Secondo il sociologo quindi si sta verificando la stessa cosa con Israele, e qualsiasi quotidiano che vada controcorrente provando a dare informazioni più complete viene accusato di essere nemico dell’occidente.
Alessandro Orsini: “Israele per battere l’Iran senza aiuto Usa dovrebbe usare la bomba atomica”
Alessandro Orsini prosegue nell’analisi su Il Fatto Quotidiano entrando nel merito delle ragioni per le quali Israele non può assolutamente battere l’Iran, come viene raccontato dai giornali occidentali, senza l’aiuto degli Usa. Perché, una guerra totale che porterà ad un logoramento non è assolutamente sostenibile nè in termini economici nè militari. Lo stesso Iron Dome, come sottolinea il sociologo, ha dimostrato di aver fallito più volte e non è in grado di intercettare missili più potenti. A questo punto, è chiaro che Israele si trova in una posizione di netta inferiorità e soltanto con l’uso dell’atomica riuscirebbe a vincere contro un Paese che ha pIù territorio, più risorse e maggiori capacità di attacco.
Le debolezze evidenziate si riferiscono anche alla condizione della società israeliana che si trova in permanente rivolta contro il governo e divisa ormai da tempo, mentre in Iran i generali potrebbero lanciare missili solo premendo un pulsante dal divano di casa, l’esercito israeliano per difendersi deve impiegare uno sforzo notevole. Così, come accaduto con l’Ucraina i media dominanti stanno raccontando una versione poco credibile, e a dimostrarlo c’è l’attacco recente da Teheran che se non fosse stato annunciato agli Usa con la comunicazione di orari e traiettorie, avrebbe provocato una seria catastrofe, mentre i giornali continuano ad esaltare la capacità antimissilistica e la sicurezza dei sistemi di Israele.