Navalny è stato ucciso? A “Prima di domani” ne parla Alessandro Orsini, sociologo esperto di terrorismo internazionale, ospite di Bianca Berlinguer. “Essendo uno studioso, faccio fatica a rispondere perché mi baso sui documenti. Una cosa è il regime carcerario a cui Navalny è stato sottoposto, un’altra cosa è l’uccisione. Quello che vorrei dire è che la fiaccolata al Campidoglio per celebrare la figura di Navalny, non c’entra niente con la difesa dei diritti umani. Navalny è morto nel giorno in cui è caduta Avdiivka e l’Ucraina ha perso la guerra inesorabilmente. L’esercito è a pezzi senza soldati, munizioni e soldi. E l’altro motivo è che le democrazie occidentali devono ripulirsi l’immagine perché stanno sterminando la popolazione palestinese“.



Secondo lo studioso, “per non riconoscere che le democrazie occidentali sono quelle che più violano la libertà e i diritti umani, Calenda insieme ai suoi amici dice che l’impero del male è la Russia”. Berlinguer, allora, chiede: “Allora Putin sta facendo del bene?”. Orsini replica: “Non sto dicendo che Putin non sia un criminale ma Biden lo è di più. Le democrazie occidentali sono un’organizzazione terroristica che sta sterminando i palestinesi”. Così la conduttrice prosegue ancora: “Lo sa quanto sono vicina ai palestinesi ma ora stiamo parlando di Navalny ucciso da Putin”.



Orsini: “La figura di Navalny non va elogiata”

Non solo Bianca Berlinguer. Alessandro Orsini a “Prima di domani” litiga anche con Antonio Capranica, che non usa mezzi termini: “Lei è un ciarlatano”, accusa. Orsini replica: “Lei è un demagogo da strapazzo”. Per il giornalista “purtroppo ci vuole la vita di un uomo per chiarire che con Putin non c’è discorso possibile. Putin è un tiranno. I governi occidentali riusciranno a mettere sul piatto della bilancia questo e farlo pesare più di quanto pesano gli affari di Putin? Questo voglio sapere”. Bianca Berlinguer ribadisce: “Navalny è stato una sorta di eroe dei nostri tempi. È tornato in Russia e si è sottoposto alla condanna, in un carcere in Siberia”.



Orsini, ancora, spiega il proprio punto di vista: “Condanno il regime detentivo a lui imposto e critico Putin per questo. Le migliori università occidentali spiegano, documenti alla mano, che Navalny è incompatibile per le democrazie occidentali. Aveva idee discriminatorie e razziste”. Non è d’accordo la conduttrice: “Ma cosa c’entra? Parliamo del fatto che sia stato ucciso, non di che idee avesse”. Per Orsini “è assolutamente scorretto che Navalny venga elogiato solamente per essersi opposto a Putin. I giornali elogiano questa figura ma io ci tengo a ristabilire la verità storica. Nell’agosto del 2008 è stato schierato al fianco di Putin per l’invasione della Georgia. Era infatti molto odiato dai georgiani. È stato ripreso anche in manifestazioni neo-naziste e neo-fasciste. Navalny non va celebrato in questa operazione culturale, viene proposto come una figura pedagogica”. In un botta e risposta infinito, Berlinguer ribadisce: “È stato elogiato solamente perché si è opposto a Putin”, mentre ancora Orsini replica: “Nelle carceri russe ci sono anche squartatori che si oppongono a Putin. Dunque?”.