La controffensiva ucraina nei confronti della Russia è stata un fallimento e ben presto la situazione potrebbe diventare ancor più tragica. Tanti governi, infatti, si stanno tirando indietro: non concederanno più armi all’Ucraina. Tra questi potrebbero esserci anche gli Stati Uniti: i repubblicani, infatti, non vedono di buon occhio gli immensi sforzi fatti dall’amministrazione Biden per aiutare Zelensky e le presidenziali potrebbero cambiare ancora una volta la situazione, così come farà probabilmente la notizia delle dimissioni di McCharthy, speaker della Camera americana. Alessandro Orsini, studioso di rapporti internazionali, a “È sempre Cartabianca” spiega: “Non sarei molto ottimista in Biden. Una notizia è Kevin McCharthy, speaker della Camera americana, è stato rimosso dal suo incarico perché aveva chiuso un accordo per nuovi fondi all’Ucraina. È una pessima notizia per Biden e Zelensky: una parte del partito repubblicano è agguerrita perché 24 miliardi di dollari per loro sono troppi”.



Per questo, secondo l’esperto, “Il futuro di Zelensky è ipertragico”. Infatti “il numero dei governi che defezioneranno aumenterà: al momento hanno annunciato di non inviare più aiuti militari a Kiev Ungheria, Austria, Polonia e Slovacchia. La ragione principale è che la Russia cresce dal punto di vista cresce dal punto di vista economico e militare. Si è messa d’accordo con l’Arabia Saudita e siccome la domanda di greggio resta alta, un barile costa circa 100 dollari. Naufragata anche la scommessa di Mario Draghi che si era impegnata per un tetto di 60 dollari al barile”.



Orsini, scontro con Cappellini sulla guerra in Ucraina

Alessandro Orsini, a “È sempre Cartabianca”, prosegue: “La linea del governo Meloni è la stessa di Draghi ed è disastrosa perché la scommessa iniziale è stata persa. Eravamo convinti che la Russia sarebbe andata in bancarotta in 3 settimane e che i soldati russi non avessero armi e fossero pronti ad ammutinarsi. In realtà la Russia è una potenza spaventosa e gli ucraini hanno ottenuto successi talmente piccoli che non si vedono neanche sulla cartina”. Alla domanda di Bianca Berlinguer su quello che Orsini prevederà per gli sviluppi del conflitto, lui si prepara a rispondere: “Quello che io prevedo…”.



Viene però interrotto da Stefano Cappellini, giornalista attualmente capo politico de La Repubblica, che replica: “Prevede la vittoria della Russia, come da subito, quando ha detto che la guerra sarebbe durata pochi giorni”. Non si fa attendere la controbattuta di Orsini: “Lei è un bugiardo e un falsificatore. Ho sempre detto che la guerra sarebbe durata molto a lunga. Quello che Cappellini mi attribuisce è assolutamente falso. Cappellini dice che io prevedo la vittoria della Russia. Ma dove vive? La Russia sta vincendo. In quattro mesi di controffensiva gli ucraini stanno ancora combattendo tra due paesi di 18 km. Non controllano neanche il fronte ovest e vengono falcidiati tutti i giorni dai russi”.

Cappellini: “Il disegno può cambiare”

A prendere parola per esprimere il proprio punto di vista è poi proprio Stefano Cappellini, che spiega: “I risultati possono cambiare l’orientamento di questi governi. Non credo che l’Amministrazione Biden abbia voglia di disimpegno. Questi spiragli vanno trovati a partire dal fatto che i russi si ritirino dal territorio ucraino. La guerra è stata lanciata da Putin e dichiarata da lui che ha invaso un Paese. C’è stata una reazione della realtà internazionale. Ci saranno in America le presidenziali che possono cambiare disegno. La guerra è stata dichiarata da una parte sola”. Orsini replica: “La controffensiva ucraina è un fallimento clamoroso e un’informazione libera dovrebbe dirlo. Stoltenberg ha dichiarato che la Russia nell’autunno del 2021 Putin aveva offerto alla Nato la possibilità di evitare l’invasione ma la Nato ha rifiutato, preferendo che la Russia invadesse l’Ucraina. Sono persone che non hanno saputo controllare i rapporti di forza”.