Stavolta lo scontro è con Riccardo Sessa, ambasciatore a Belgrado, poi a Pechino e quindi a Bruxelles come rappresentante permanente italiano al Consiglio Atlantico. Il professor Alessandro Orsini torna a Piazzapulita e, nonostante “il privilegio di avere un dialogo con un ambasciatore del suo calibro”, finisce per attaccarlo. Si parte dalla NATO: “Ha fatto delle cose gravissime in questi giorni. Con uno sfondamento del confine in corso in Ucraina ha fatto un’esercitazione militare nella Georgia, dove Stoltenberg ha fatto una conferenza stampa in cui ha attaccato violentemente Putin”. Quindi, ha ricordato l’invasione della Georgia del 2008. “Se Di Maio dice che Putin è un animale, Biden dice che Putin è un macellaio, io penso di poter dire che il segretario generale della Nato è un pazzo. I Paesi che stanno sostenendo l’Ucraina si coordinano segretamente attraverso la Nato. È la Nato che è dentro questa brutta storia. Il numero 2 viene a fare propaganda raccontando menzogne”.



Il docente di Sociologia del terrorismo internazionale alla Luiss ha paragonato l’Italia alla Bielorussia, spiegando che il nostro Paese sta agli Stati Uniti come la Bielorussia alla Russia. “Agli Stati satelliti come l’Italia è concessa un’autonomia relativa, in campo economico e culturale, ma non in campo di sicurezza internazionale. Qui ci sono 13mila soldati americani, 120 basi della Nato e circa 20 segreti, con testate nucleari”. Questo per Alessandro Orsini è “il processo di costruzione sociale della menzogna della Nato”.



ORSINI “ITALIA FA PROPAGANDA PER USA”

Per il professor Alessandro Orsini la retorica dice che l’interesse nazionale dell’Italia coincide con quello degli Stati Uniti, ma in realtà la guerra in Ucraina fa bene a questi ultimi, invece distruggerà l’economia italiana. “Ma l’Italia non lo può dire in quanto Stato satellite”. Quindi, il docente sostiene a Piazzapulita che la Casa Bianca elabora la propaganda e l’Italia la diffonde. “La guerra lampo è una menzogna della Nato, così abbiamo l’impressione che Putin stia perdendo. Ma ha mai visto una guerra lampo con un esercito di 100mila soldati ammassati? Siamo tutti dentro la propaganda, noi in Italia siamo pieni di propaganda”. L’ambasciatore Riccardo Sessa ci tiene allora precisare: “In Russia una persona che ragiona in questo modo l’avrebbero già messa e fatta sparire in un manicomio criminale. Quello che lei sostiene, che l’Italia è come la Bielorussia, sono discorsi di una propaganda che non sta in piedi e non rende giustizia a quelle migliaia di persone stanno morendo”. Per il diplomatico, anzi, la NATO aiuta quei Paesi a difendersi. “Magari sono gli Stati Uniti che vogliono creare una spaccatura tra Russia ed Europa”, replica il docente della Luiss che, quindi, non ci sta: “L’argomento contro chi è, come me, critico verso le posizioni belliciste è ‘vai in carcere in Russia’. Ho colleghi in carcere in Russia, come posso essere solidale con loro: diffondendo la propaganda della NATO? Avrò il dovere morale di aiutarli combattendo contro la propaganda NATO oppure mi si deve dire ‘vai in una dittatura, dove ti chiudono in carcere o in un manicomio’? Ma che modo è di argomentare?”.



LO SCONTRO TRA ORSINI E SESSA

Lo scontro tra il professor Alessandro Orsini e l’ambasciatore Riccardo Sessa a Piazzapulita prosegue, anche perché il primo ritiene che una delle cause della guerra in Ucraina è l’espansione della NATO. Il diplomatico gli ricorda che sono stati proprio gli ex Paesi sovietici ad aver desiderato di essere inclusi nella NATO o essersi comunque aperti all’Occidente. “Lei ha capito o no che se non fermiamo l’espansione NATO avremo altre guerre?“, incalza il docente. Ma il diplomatico replica: “Se non fermiamo Putin, le avremo“. A questo punto, Sessa ha ricordato che Vladimir Putin non è spaventato dalla NATO: “Ha esposto nel 2007, a Monaco, e nel 2019 sul Financial Times la sua teoria. Non è la Nato che lo ha spaventato, lui è il nuovo Zar che vuole ricreare la grande Russia”. Il diplomatico a Piazzapultia rimarca: “Nessuno in Occidente ha mai sognato di espandersi a spese della Russia, studi meglio! Non è l’Oriente il nostro interesse”. Evidentemente il docente la pensa diversamente: “Noi abbiamo aggredito gli interessi della Russia in Siria, in Venezuela, in Iraq”. Le cose però stanno diversamente per Sessa: “Noi occidentali? Partiamo da presupposti diversi. Le sue osservazioni sono completamente astruse”. Orsini allora s’infervora: “La rispetto, ma dice cose grottesche!“. Deve intervenire allora il conduttore a placare gli animi…