Continua la fuga in solitaria dell’orso M49, l’animale scappato incredibilmente dal recinto di Casteller scavalcando un muro di 4 metri, che da oltre un mese tiene in apprensione la forestale, gli abitanti del Trentino Alto Adige e anche gli animalisti che temono per le sue sorti. Gli avvistamenti, da quando “Papillon”, com’è stato bonariamente ribattezzato dal ministro Costa, si è dato alla fuga sono stati tanti: le ultime fototrappole lo avevano immortalato nei boschi della Marzola, a sud di Trento. Una zona troppo difficile da penetrare per pensare di catturarlo di nuovo. Due giorni fa, come riportato da “La Repubblica”, M49 aveva lasciato tracce nei pressi di una malga a circa 1.800 metri sul versante altoatesino tra Nova Ponente, passo Lavazè e Val di Fiemme. Mai come stanotte, però, l’orso si era avvicinato alla “civiltà”, quando ha finito per rovistare tra i rifiuti in cerca di cibo a pochi metri da una roulotte di pastori. Secondo alcuni racconti, poi smentiti dalla Provincia di Trento, l’orso avrebbe anche tentato di ribaltare il mezzo.
ORSO M49 SI AVVICINA A ROULOTTE IN TRENTINO
Quando i cani dei pastori hanno iniziato ad abbaiare segnalando la possibile presenza nelle vicinanze dell’orso M49, i forestali hanno sparato due proiettili di gomma in aria per allontanarlo. L’esemplare di tre anni senza radiocollare si è dunque tornato in fuga, deciso a cercare la libertà o per alcuni – a seconda dei punti di vista – a perseguire il suo disegno di “latitanza”. M49 era stato inizialmente recluso poiché considerato pericoloso: da quando ha scavalcato il recinto di Casteller, a dispetto della propria fedina, non ha fatto particolari danni. Secondo quanto riportato da “La Repubblica”, l’orso si è nutrito in queste settimane di qualche animale da allevamento non custodito, e poi frutta, miele, latte, per quanto qualcuno gli attribuisca la fine di qualche arnia e di un vitello. Nel frattempo il derby tra chi vuole salvarlo e chi ne chiede la testa, all’insaputa di Papillon, continua.