La mascherina salva dal contagio, ma in alcuni, particolarissimi, casi può costare caro: addirittura la vita. Lo ha sperimentato sulla propria pelle Valentin Bulich, 28enne domatore del Great Moscow State Circus, assalito e sbranato da un orso del circo moscovita che non lo ha riconosciuto proprio perché il ragazzo aveva dimenticato di scoprirsi il volto al momento di entrare nella gabbia dell’animale. Una storia dai contorni a dir poco tragici quella che arriva dal circo della capitale russa, con gli amministratori dello spettacolo convinti del fatto che proprio il fatto di non aver riconosciuto in Valentin il suo domatore, abbia convinto l’orso dell’esistenza di un pericolo imminente per la sua vita. Sentitosi dunque minacciato da un estraneo che stava invadendo il suo territorio, l’orso ha reagito in maniera istintiva attaccando il domatore, percepito come un pericolo.



ORSO SBRANA DOMATORE DEL CIRCO: “AVEVA LA MASCHERINA E NON L’HA RICONOSCIUTO”

A rendere ancora più inquietante il resoconto, il fatto che Yasha (questo il nome dell’orso), avrebbe aggredito il malcapitato Valentin in maniera particolarmente violenta, finendo per strappargli addirittura il cuoio capelluto. Gli altri lavoranti del circo hanno faticato non poco per estrarre il corpo del ragazzo dalla gabbia: il loro tentativo di salvarlo, peraltro, si è risultato vano. Trasportato in ospedale in codice rosso, per i medici della struttura ospedaliera non c’è stato altro da fare che constare il decesso del giovane. Come riportato da Il Giornale, il Great Moscow State Circus ha spiegato che Valentin “era entrato nella gabbia per una pulizia di routine. Aveva chiuso a chiave la porta dall’interno come faceva sempre per impedire all’orso di scappare. L’unico errore è stato quello di non togliersi la mascherina“. A rendere ancora più difficile da accettare la morte del domatore, il fatto che l’orso Yasha fosse noto per essere solito avvicinarsi incuriosito alle persone e per le sue acrobazie anche all’esterno della gabbia. Fino all’uccisione di Valentin, infatti, l’animale non aveva mai mostrato un’indole violenta.

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