In questi giorni così drammatici per l’espandersi e l’aggravarsi dell’emergenza coronavirus, vi è chi, nel mondo dello sport, che pure non si è ancora fermato: sono i protagonisti del volley, che pur non disputando partite, pure continuano  ad allenarsi, in virtù del loro status di “atleti di rilevanza nazionale” per cui, come per altre categorie, ancora sono concessi gli spostamenti verso il luogo di lavoro, la palestra. Pure però vi è chi, conscia della gravità del momento ha alzato al voce per dire il suo No: è Serena Ortolani, che ha deciso di rescindere il suo contratto con Monza, spaventata dal Coronavirus e per senso di responsabilità nei confronti della sua famiglia. Una scelta coraggiosa da parte dell’opposto della nazionale italiana di volley femminile (diretta tra l’altro da suo marito, Davide Mazzanti), ma che pure non possiamo che  comprendere e appoggiare, in questi giorni così pieni di paura. “Ho condiviso l’idea di allenarmi  fino alla scorsa settimana nel pieno rispetto delle norme e di tutte le precauzioni prese e previste per questa eccezionale situazione. Non me la sono sentita, invece, di mantenere la stessa decisione e di continuare in questo momento e, quindi, ho richiesto alla società la risoluzione del contratto”. La spiegazione della ormai ex giocatrice di Monza.



ORTOLANI RESCINDE CON MONZA: LA REPLICA DELLA DIRIGENZA

Non è mancata però la ovvia risposta della stessa società brianzola, guidata dalla presidentessa Alessandra Marzari, già medico dell’Ospedale Niguarda, che pur sull’argomento giorni fa si era espressa con toni davvero duri sull’opportunità di continuare gli allenamenti. Già da giorni infatti abbiamo assito a un fuggi fuggi di atlete straniere dall’Italia (problema che non ha coinvolto ovviamente solo il mondo del calcio): in tal senso la stessa Marzari aveva affermato: “Comunque si parla di salute ed è evidente che bisogna rispettare le scelte delle persone. Noi abbiamo perso la statunitense Kathryn Plummer. Però io ho parlato con le giocatrici e sono stata molto chiara. Se si decide di andare via c’è la rescissione del contratto”.



Da qui quindi la decisione estrema della rescissione del contratto da parte di Serena Ortolani, che la stessa presidente del club di volley di Serie A1 femminile ha commentato così quanto è accaduto: “Lunedì scorso, Serena Ortolani mi ha chiamato e mi ha comunicato la scelta di non allenarsi più. Io le ho offerto alcuni giorni liberi per stare in famiglia e riflettere, ma lei mi ha assicurato che non era un problema di tempo. Era spaventata, non se la sentiva più. A quel punto mi sono tutelata”.

ORTOLANI RESCINDE CON MONZA, MARZARI: OSSERVIAMO LE ORDINANZE

Ovviamente non è mancato, nel lungo commento della dirigenza del Monza, un appunto sull’osservanza stretta di quanto afferma il dpcm del 9 marzo e le successive ordinanze, ma è evidente che si tratta di un atteggiamento in evidente controtendenza rispetto al resto dello sport. Pure la Marzari ha aggiunto: “Sanifichiamo il palazzetto almeno due volte al giorno e i palloni, monitoriamo ogni sintomo. Io faccio il medico, se qualcuno pensa che io possa aumentare il rischio del contagio è fuoristrada. Altri club si allenano nei parchi e nessuno dice nulla”. Pure però il contesto in cui viviamo porta ad ben altre misure: specie in questi giorni, dove nelle alte sfere della Lega volley femminile si sta valutando della ripresa o meno della stagione e dove ormai parecchie società disperano di poter tornare in campo e chiedono lo stop.