Gli infermieri dell’ospedale Ramazzini di Carpi stanno vivendo un vero e proprio incubo, così come si legge su Nursetimes.org e come denunciato dal sindacato Fials, la Federazione italiana autonomie locali e sanità. Secondo quanto fatto sapere dalla responsabile Giuseppina Parente, lamentano delle pessime condizioni lavorative per via di una carenza di personale, ben otto persone in meno rispetto al numero previsto. Ciò sta portando gli stessi lavoratori a continui straordinari, non potendo praticamente mai usufruire dei giorni di ferie che spettano loro.
La criticità va avanti dallo scorso giugno e si sarebbero anche verificati degli episodi di violenza nei confronti del personale: lo scorso tre settembre tre operatrici sono state aggredite da un paziente, e le stesse sembra che abbiano deciso di non tornare più a lavorare al Ramazzini di Carpi, trasferendosi altrove. «Abbiamo chiesto spiegazioni alla dirigenza della struttura perché i dipendenti lamentano pessime condizioni – le parole di Giuseppina Parente – per quanto riguarda gli infermieri, ad esempio, ne mancano otto rispetto al numero previsto, ed è quindi comprensibile che i pochi operatori presenti debbano fare straordinari su straordinari, non riuscendo a fruire dei giorni di ferie».
OSPEDALE CARPI, TURNI MASSACRANTI PER GLI INFERMIERI: L’APPELLO DELLA FIALS
Parente sottolinea anche il fatto che «se da un lato mancano professionisti, dall’altro i medici pagati a gettone svolgono attività perlopiù inadeguate a cui devono sopperire gli infermieri, i quali versano in pessime condizioni fisiche e mentali». Fials chiede quindi «maggiori investimenti. L’assessore alla Sanità della Regione Donini sta affrontando in modo non adeguato questa emergenza, e la sanità pubblica è al collasso».
E ancora: «abbiamo chiesto ai dirigenti dettagli sul numero di rientri, di coperture effettuate, sui doppi turni, sulle richieste di malattie e sulla situazione in cui versa il parco mezzi. In aggiunta, abbiamo previsto per il 6 dicembre una riunione, a livello locale, a Carpi, con i professionisti del bacino sanitario modenese. Il giorno successivo faremo uno sciopero di 24 ore sempre a livello provinciale, dalle 7 di mattino del 7 dicembre fino alla giornata seguente». Speriamo che la situazione possa risolversi quanto prima.