Capire chi ha colpito l’ospedale Al-Ahli di Gaza City è un’impresa quasi impossibile. Dopo l’esplosione del 17 ottobre, alle 19 circa ora locale, le informazioni sono state caratterizzate da narrazioni di parte e disinformazione, oltre che da una corsa alla pubblicazione in cui è venuta meno la verifica della veridicità. Il risultato è che nessuno è sicuro di cos’è successo e di come si siano svolti i fatti. A dare per primo la notizia dell’attacco è stato il ministero della Sanità di Gaza, secondo cui l’esplosione è stata causata da un attacco missilistico israeliano. New York Times e Reuters hanno ripreso tale versione, poi è arrivata quella di Israele, in particolare dell’esercito, secondo cui l’intelligence aveva tracciato razzi lanciati dal Movimento per il jihad islamico in Palestina, gruppo armato di Gaza allineato con Hamas contro Israele, ma che spesso agisce in maniera indipendente. Nelle ore successive, l’account ufficiale dello stato d’Israele su X ha pubblicato un video presentandolo come prova del fatto che l’ospedale era stato colpito per errore dai militanti del Movimento sopracitato.



Aric Tyler, ex ricercatore di Bellingcat che ora lavora per il Nyt, ha subito fatto notare che l’orario del video indicava un’ora dopo l’esplosione. Quindi, il video è stato rimosso. Bellingcat, tra i primi a indagare sull’incidente, non è stato in grado di confermare modalità e responsabili. Il team di fact-checking della BBC ha pubblicato un’analisi sulla base delle informazioni disponibili, senza concludere cos’è successo esattamente. Il New York Times ha poi riferito che le autorità Usa sarebbero in possesso di molti elementi di intelligence, come immagini satellitari a infrarossi, che confermerebbero la versione di Israele, ma le prove non sono state rese pubbliche. L’esercito israeliano ha pubblicato poi una registrazione audio di quella che dice essere una conversazione intercettata tra due militanti di Hamas che riconoscono che l’ospedale è stato colpito da un proiettile sparato dalla Jihad islamica palestinese, ma la BBC ha ammesso che non è possibile verificare in modo indipendente questa registrazione.



OSPEDALE GAZA, AL JAZEERA RIBALTA LA VERSIONE DI ISRAELE

Il fact-checking di Al Jazeera ribalta completamente la versione di Israele sull’attacco dell’ospedale Al-Ahli di Gaza. Come spiegato e ricostruito nel video, non sarebbero state trovate prove che possano confermare la versione israeliana secondo cui l’attacco sarebbe stato causato da un lancio di un razzo finito male. «Il nostro team di investigazioni digitali, SANAD, ha deciso di indagare su queste affermazioni e ha condotto un’analisi approfondita di questo video di Al Jazeera, insieme a molti altri video provenienti da più fonti, e ha stabilito una cronologia dettagliata degli eventi secondo per secondo analizzando il live di Al Jazeera streaming a partire dalle 18:45», annuncia la rete che ha sede in Qatar. Dunque, sono stati identificati quattro attacchi aerei israeliani su Gaza, che hanno preso di mira l’area vicino all’ospedale. Dopo aver incrociato il video con un altro di una telecamera a sud di Tel Aviv, che mostra un’ampia visuale della Striscia di Gaza, hanno visionato chiaramente come la cupola di ferro ha intercettato questi razzi.



Al Jazeera pochi secondo prima delle 19 vede un singolo razzo lanciato da Gaza, che si vede anche nel video di Israele: quel razzo è stato intercettato a 10 secondi dalle 19. «Uno sguardo più attento al video catturato dal live feed di Al Jazeera mostra il razzo completamente distrutto e spezzato nel cielo. Secondo tutti i feed e i video analizzati. Questo razzo è stato intercettato ed è stato l’ultimo lanciato da Gaza prima del bombardamento dell’ospedale». La rete aggiunge che 5 secondi dopo si vede un’esplosione a Gaza, seguita due secondi dopo da una molto più grande. «Questa è la bomba che ha colpito l’ospedale Al Ahli Arab. La squadra investigativa digitale di Al Jazeera non ha trovato fondamento per l’affermazione dell’esercito israeliano secondo cui l’attacco all’ospedale Al Ali Arab di Gaza è stato causato da un fallito lancio di un razzo».