La chiusura dell’ospedale San Giacomo di Roma è illegittima. Lo stabilisce il Consiglio di Stato con una sentenza che ribalta quella del Tar. È stato quindi accolto il ricorso di Maria Oliva Salviati, patrocinato dall’avvocato Isabella Maria Stoppani. Visto che l’ospedale era inserito nel Piano Emergenza Massimo Afflusso Feriti, i servizi essenziali non andavano chiusi. Ed è su questo aspetto che si è basato il ricorso contro la chiusura dell’ospedale, disposta nel 2008. Era stato omesso, quindi, il riferimento a tale vincolo di destinazione imposto dal cardinale Antonio Maria Salviati, avo della ricorrente. Dunque, la sentenza del Consiglio di Stato ha riconosciuto l’interesse morale, qualificato giuridicamente, a che l’ospedale San Giacomo sia usato appunto come ospedale, nel rispetto della volontà del suo avo. La storica destinazione dell’immobile prescinde dal profilo civilistico sollevato dalla Regione Lazio riguardo “l’attualità giuridica del vincolo di destinazione così risalente nel tempo”.
Anzi, proprio in ragione dell’importanza storica e morale della donazione e della destinazione dell’immobile, per i giudici “la scelta dell’Amministrazione non potrebbe prescindere da adeguata ponderazione e bilanciamento dei vari profili di interessi implicati, di rilevanza sia pubblica che privata”.
CHIUSURA “ILLEGITTIMA” DELL’OSPEDALE SAN GIACOMO
La difesa della duchessa Maria Oliva Salviati ha evidenziato la contraddittorietà e illogicità della chiusura, in virtù anche degli investimenti ingenti in attrezzature e personale proprio a ridosso della chiusura, “quasi a voler predisporre poi una giustificazione di eccessiva onerosità nel rapporto personale/pazienti ed il vuoto di assistenza territoriale”. Potevano invece essere ridotti i posti letto. La sentenza del Consiglio di Stato chiarisce anche che “la regola costituzionale del buon andamento della pubblica amministrazione non può avallare lo smantellamento di un servizio pubblico ospedaliero senza alcuna preventiva analisi ed adeguata motivazione in relazione al superamento dell’inefficienza e in particolare alla valutazione dell’interesse pubblico e degli interessi degli assistiti nel territorio”. Dunque, è stata annullata la chiusura dell’ospedale San Giacomo, decisa dalla Regione Lazio nel settembre del 2008 con un decreto dell’allora presidente Piero Marrazzo.
LA REAZIONE DELLA SINDACA DI ROMA
Soddisfatta la sindaca di Roma Virginia Raggi: “Nei mesi scorsi ero stata lì per ribadire la necessità di riaprire questo e altri ospedali storici della città. Sono presidi fondamentali di cui non possiamo fare a meno”. Aveva fatto discutere negli ultimi anni la messa in vita da parte del governatore Nicola Zingaretti dell’ospedale San Giacomo, passato al fondo immobiliare i3-Regione Lazio per 61 milioni di euro, con l’intento di farne una residenza per anziani. Ma ora cosa succede? “Non ci sono i presupposti per un immediato rientro nella disponibilità della Regione”, dichiara Giovanna Della Posta, amministratrice delegata di Invimit, a RomaToday. La Regione Lazio ora sta approfondendo la sentenza “per valutare quali siano i provvedimenti impattati dalla stessa”, comunque “lascia spazio alla Regione per rideterminarsi in riferimento al provvedimento di chiusura del San Giacomo, facendo espressamente salvo il potere di adottare ulteriori provvedimenti”.