I contagi sono in aumento e gli ospedali iniziano ad accogliere sempre più positivi, ma a preoccupare non solo solamente i posti letto occupati dai pazienti ma anche i casi tra gli operatori sanitari che sommati alle ferie, mettono gli ospedali di Milano in una situazione di emergenza. Sono 8.500 i positivi al Covid di ieri in Italia: anche le ospedalizzazioni sono aumentate, così i casi tra i sanitari. A tutto ciò si aggiungono le sacrosante ferie estive, dopo due anni difficilissimi per ogni operatore sanitario. Il sistema ospedaliero, dunque, rischia il collasso. Difficile, infatti, riuscire a far quadrare l’organizzazione interna in un contesto simile.



Come spiega la Repubblica, i dirigenti ospedalieri avrebbero bisogno di più personale per gestire i malati ricoverati a causa del Covid. Una situazione che si va ad inserire in un periodo in cui gli ospedali erano pronti per l’estate, con un piano ferie organizzato ormai da tempo. A differenza delle scorse estati, infatti, i casi sono molti e dunque far fronte ai tanti ricoveri senza un numero di personale sanitario adeguato è difficile.



La situazione negli ospedali di Milano

Massimo Puoti, primario di Malattie Infettive dell’Ospedale Niguarda di Milano, ha spiegato a Repubblica: “Più che l’ondata estiva di Omicron 4 e 5, ci spaventa la logistica ospedaliera che si viene a creare a causa di questa rimonta dei contagi. Non abbiamo mai avuto un’ondata durante l’estate e questo al nostro interno crea problemi organizzativi non di poco conto, perché ci sono le chiusure di reparti collegate al minore afflusso di pazienti, che tra l’altro consentono le ferie del personale che sono necessarie in ragione del superlavoro di questi anni”. Proprio al Niguarda, al momento ci sono una cinquantina fra medici e infermieri positivi al virus, più ovviamente quelli in ferie.



La Regione, spiega la Repubblica, sta monitorando la situazione e ha convocato l’unità di crisi per studiare come gestire la nuova ondata a livello ospedaliero. Si dovrebbe ripartire dunque con la riconversione dei letti e la riorganizzazione interna, tenendo in conto ovviamente il piano ferie. “Dal punto di vista epidemiologico questa ondata viene ancora gestita come emergenza, c’è un’attenzione enorme, ma che potremmo definire eccessiva per le forme cliniche che stiamo riscontrando. Facciamo tamponi su tamponi per il Covid, quando in ospedale abbiamo virus e agenti patogeni ben più pericolosi” ha proseguito Puoti. Matteo Stocco, direttore generale dei Santi Paolo e Carlo, ha invece affermato: “Questa dell’ondata estiva effettivamente è una variabile che non avevamo ancora messo in conto, finora il numero di assenze per positività non è ancora altissimo e stiamo riuscendo a tenere il volume di prestazioni previste, anche perché ci sono le chiusure estive programmate dei alcuni reparti. Se i numeri rimangono bassi, ce la facciamo, stiamo a vedere”.