Petizioni, comunicati, prese di posizioni e comprensibili polemiche contro Achille Lauro e il suo “auto-battesimo” come prima canzone al Festival di Sanremo 2022: poi lo sketch di Fiorello, la battuta sulla “stampa cattolica” e il solito contorno di scontri tra “tifosi” il giorno dopo dell’evento che più nazionalpopolare non si può.



Bene tutto, eppure una ‘risposta’ tra le tante nel mondo cattolico esce un attimo fuori dal coro e arriva niente meno che dal prestigioso quotidiano della Santa Sede, L’Osservatore Romano. Dopo che Amadeus e Fiorello avevano giustamente scherzato sulla “reazione prevedibile” che i media cattolici avrebbero avuto a seguito della “furbesca” provocazione di Lauro, la breve lettera del direttore dell’Osservatore Romano (Andrea Monda, anche se non si firma) coglie forse più di tutti il vero punto della “vicenda Lauro”, uscendo dai canoni dell’azione-reazione cui siamo tutti abituati (o assuefatti, meglio).



LA RISPOSTA DELL’OSSERVATORE ROMANO E IL TWEET “SIBILLINO” DEL PAPA

«Chiamati in causa da Fiorello alla cui simpatia non si può resistere, eccoci qui a dire la nostra, come richiesto, su Achille Lauro. In punta di piedi. Perché Sanremo è Sanremo. L’Osservatore è L’Osservatore», scrive nella lettera pubblicata sul portale online. In sostanza, Achille Lauro volendo passare a tutti costi come «trasgressivo» con il gesto del battesimo, di fatto «si è rifatto all’immaginario cattolico. Niente di nuovo. Non c’è stato nella storia un messaggio più trasgressivo di quello del Vangelo». Si direbbe in gergo “popolano”, «cornuto e mazziato» il buon Festival di Sanremo: ma l’Osservatore fa ancora di più e si permette un giudizio musicale tutt’altro che deprecabile. Anzi. «Da questo punto di vista difficilmente dimenticheremo la recita del Padre Nostro, in ginocchio, di un grande artista rock come David Bowie. Non ci sono più i trasgressori di una volta», conclude il quotidiano del Vaticano. Se ci aggiungiamo che nelle stesse ore su Twitter appare questo messaggio di Papa Francesco, ecco che quantomeno il “dubbio” ci sorge legittimo: «Con il battesimo apparteniamo a Cristo. Siamo fondati in una comunione intramontabile con Dio e tra di noi. È il battesimo la sorgente di ogni forma di consacrazione e anche la forza per separarci dalla mondanità». Un semplice tweet per il giorno della Candelora che si festeggia oggi nella Chiesa Cattolica, o una “tiratina d’orecchi” a ‘mamma Rai’ per il rock trasgressivo di Achille Lauro, molto poco “trasgressivo” e anche molto poco rock?