Nella giornata di oggi – mercoledì 26 giugno 2024 – in quel di Milano sono stati presentati i risultati della prima analisi annuale (riferita al periodo tra il 2022 e il 2023) dell’Osservatorio italiano sulla Finanza Agevolata: un progetto voluto ed avviato da Golden Group ed SDA Bocconi School of Management che si è fissato l’obiettivo di analizzare l’impatto delle misure finanziarie messe a disposizione dallo stato per le nostre tante PMI. All’evento milanese hanno partecipato un pool di esperti, ricercatori ed imprenditori, che si sono affiancati a Fabio Leoni – CEO di Golden Group – e a Gianluca Meloni, docente associato della Bocconi in ‘Practice of Accounting and Control’ e direttore scientifico dell’Osservatorio sulla Finanza Agevolata.



L’Osservatorio si è rivelato – spiega in conferenza stampa a Milano Fabio Leoni – uno strumento utile a capire “l’importanza cruciale [per l’economia italiana] degli strumenti di finanziamento come il fondo perduto e il credito d’imposta” soprattutto  a beneficio e supporto “delle imprese” sia durante le (purtroppo) sempre più frequenti crisi internazionali, che “anche nei loro percorsi di crescita e sviluppo sostenibile“. “Siamo all’inizio di un percorso di analisi che ha già dato interessanti evidenze“, spiega in direttore dell’Osservatorio sulla Finanza Agevolata; poco prima di porre l’accento sugli importanti insegnamenti “emersi dall’analisi dei primi casi aziendali” che dimostrerebbero come “la finanza agevolata, se ben condotta e gestita, può essere anche un meccanismo di gestione dei progetti di investimento“.



I dati raccolti dall’Osservatorio sulla Finanza Agevolata: finalità, tipologie ed investimenti guidati dai bandi

Scendendo nel dettaglio dei dati protagonisti del workshop milanese di oggi i rappresentanti di Golden Group e Bocconi sono partiti dal sottolineare che circa il 28,6% dei bandi presi in esame dall’Osservatorio sulla Finanza Agevolata (ed erano più di 2.500, presentati nel biennio in esame) erano relativi a finanziamenti a fondo perduto; mentre un altro 37,6% riguardava le agevolazioni al credito d’imposta. Interessante notare anche come tra le finalità principali dei finanziamenti chiesti dalle PMI spicchino – da un lato – il supporto alle crisi e alle emergenze che citava Leoni e – dall’altro lato – il sostegno alla crescita a medio e lungo termine.



Nel capitolo ‘crisi ed emergenze’ – stima l’Osservatorio sulla Finanza Agevolata – il peso maggiore (pari al 61% del totale) è ancora occupato dal contenimento degli effetti della guerra in Ucraina dopo più di 3 anni dall’invasione da parte di Putin; mentre nel capitolo sulla ‘crescita a medio-lungo termine’ sono soprattutto tre gli investimenti messi in campo dalle PMI con i fondi pubblici: i criteri ESG (pari al 36,8% della ‘torta’), la transizione digitale (qui siamo al 33,5%) e l’innovazione (titolare dell’ultimo 31,5% rimasto). Quest’ultimo punto secondo l’Osservatorio dimostra chiaramente come la finanza agevolata stia diventando un chiaro traino per le nostre tante imprese, facendosi driver dei tre principali campi di investimento degli ultimi anni: la digitalizzazione, la transizione ambientale tanto cara all’UE e la competitività internazionale.