Contro il bullismo che prende di mira la voce delle persone, è stato istituito l’Osservatorio Voice shaming, progetto dell’associazione Vivavoce, costituito nel 2019 e nato da un’idea di un gruppo di ex balbuzienti. E’ presieduta da Giovanni Muscarà, 41enne vittima fin da piccolo di voice shaming: «I compagni di classe mi ridevano in faccia durante le interrogazioni – racconta ai microfoni del Corriere della Sera – gli insegnati dicevano che se avessi studiato di più non avrei balbettato, anche i professori all’università pensavano che non fossi abbastanza preparato, mentre sul posto di lavoro la mia difficoltà a parlare era scambiata per agitazione. Nessuno ti guarda per le competenze e il valore che hai e chiunque ti giudica secondo uno stereotipo».



Scopo dell’osservatorio, indagare gli atti discriminatori nei confronti di coloro che soffrono di un disturbo della comunicazione orale. «Si tratta di disturbi riferiti alla qualità della voce, che può essere rauca, più effeminata in un uomo o infantile in un adulto, alla pronuncia, come nel caso della balbuzie, oppure alla produzione e comprensione di frasi, come nell’afasia», le parole di Antonio Schindler, professore ordinario di audiologia all’università di Milano, direttore dell’unità di foniatria dell’ospedale Sacco di Milano, nonché direttore scientifico dell’Osservatorio.



BULLISMO CHE PRENDE DI MIRA LA VOCE: NASCE OSSERVATORIO VOICE SHAMING: “ECCO COME ARRIVANO LE SEGNALAZIONI”

«Le segnalazioni di episodi di voice shaming – spiega invece Muscarà – ci vengono inviate attraverso lo sportello telefonico e la chat via whatsapp dell’associazione Vivavoce, che offrono ascolto e supporto. Un altro canale sono i pazienti del centro medico della nostra associazione, dedicato alla diagnosi e al trattamento dei disturbi della comunicazione. Infine, una terza fonte saranno le altre organizzazioni di pazienti con problemi alla voce con cui avvieremo una collaborazione».



L’Osservatorio Voice Shaming ha “studiato” 205 persone con un’età media di 24 anni e il 99 per cento degli intervistati ha ammesso di essere stato vittima di voice shaming fra giudizi, umiliazioni, insulti e derisioni per via della sua voce. In sette casi su dieci, inoltre, la scuola è stato il luogo dove si è verificato il bullismo.