È morto questo pomeriggio il 19enne accoltellato negli scorsi giorni dal membro del clan Spada rimasto per ora ancora senza identità per volere specifico della Procura e degli inquirenti che non hanno voluto svelare il nome. Un gruppo di giovani egiziani aveva importunato, secondo l’accusa del killer, la figlia 15enne che aveva chiesto aiuto al padre violento: «gregario della famiglia e con numerosi precedenti alle spalle, è arrivato armato nel luogo indicato dalla figlia, alla stazione Lido, per vendicare l’affronto assieme al fidanzato ecuadoriano della 15enne e a un conoscente», riporta Repubblica Roma. L’altro giovane ferito versa per fortuna in condizioni migliori, ma ora l’uomo 39enne dovrà rispondere non solo di rissa aggravata e aggressione a mano armata, ma anche e soprattutto di omicidio volontario.



LA RISSA E LE COLTELLATE

Prima gli insultano la figlia con frasi volgari e molestie verbali, allora poi lui decide di vendicarsi e accoltella quel 19enne egiziano che assieme ad un amico aveva osato rivolgersi in quel modo contro la figlia giovanissima: siamo ad Ostia e a completare il cerchio malavitoso ci aggiungiamo che il protagonista è un 30enne pregiudicato membro del clan Spada (la famiglia che spadroneggia assieme ai Di Silvio la periferia romana e il litorale di Ostia). La 15enne figlia del malavitoso avrebbe ricevuto insulti e commenti poco raccomandabili nel centro di Ostia e per questo ha chiesto immediato aiuto al padre, giunto poco dopo con l’intento vendicativo davanti alla stazione Lido Centro della Roma-Lido di Ostia. Rissa, calci e poi spunta un coltello col quale i due nord africani sono stati colpiti al volto e all’addome.



OSTIA, LA “VENDETTA” DEL MALAVITOSO DEL CLAN SPADA

Dopo l’aggressione però uno dei due ha avuto la peggio, visto che è ricoverato in condizioni gravissime all’ospedale Grassi di Ostia dopo le ferite inferte dal malavitoso del clan Spada. È stato sottoposto ad intervento chirurgico ma l’egiziano è andato in arresto cardiaco per ben due volte, salvato in extremis dai medici; in poche ore però i carabinieri chiudono le indagini anche grazie ai testimoni che hanno raccontato quanto visto e alle immagini della videosorveglianza. Sette le persone arrestate per la rissa, tre in manette per tentato omicidio: come spiega il Messaggero, si tratta del padre della 15enne, un pregiudicato di 39 anni figlio di un affiliato del clan Spada, «del suo complice conosciuto alle forze dell’ordine e in piazza Gasparri, e di un ecuadoregno di 36 anni, fidanzato della giovane». A Lido Centro, i militari sono impegnati da settimane in un’operazione di «bonifica» del territorio ma purtroppo questo non basta per eliminare e sradicare dal territorio la presenza della malavita, del malaffare, della droga e del timore di “alzare la testa” per non essere subito punito dal clan.

Leggi anche

Million Day: l'estrazione delle 20.30/ Numeri vincenti del 17 novembre 2024