Storie Italiane ha seguito in diretta in parte la conferenza stampa dei soccorsi dopo che la speleologa Ottavia Piana è stata salvata. A parlare vi era Mauro Guiducci vice presidente soccorso alpino speleologico, che ha spiegato: “Abbiamo lavorato con impegno e adesso possiamo cominciare a dare i numeri di ciò che è stato fatto. Il comune ci ha supportato, gli abitanti accoglienti, e anche la protezione civile, senza dimenticarsi dei carabinieri, che ci hanno supportato tutti i giorni, così come tutta la struttura sanitaria”. Alberto Gabutti responsabile direzione nazionale del soccorso alpino speleologico, ha aggiunto: “un intervento complesso durato 4 giorni, 130 persone, avevamo una squadra sempre in grotta che lavorava sul ferito, composta da 10/12 persone, poi c’erano sempre un medico e un infermiere su paziente e ferito, e poi dovevamo allargare dei passaggi stretti e abbiamo coinvolto anche la disostruzione che sono dei tecnici formati nell’utilizzo di microcariche e altri dispositivi per aprire il passaggio della grotta. siamo sempre stati in contatto telefonico con il ferito, non tramite radio che non funziona”.
E ancora: “Comunicavamo dal campo base fino al ferito, a 4 km all’interno della grotta, quindi un collegamento audio 24 ore su 24 per monitorare lo stato del ferito”. Così invece un esponente della Protezione Civile: “E’ stata una prova corale in cui ciascuno ha cantato il suo pezzo. A Fonteno siamo in 500 ma tutti hanno partecipato, e credo che questo sia stato un atto doveroso, se fosse successo a qualcuno dei nostri ragazzi avremmo avuto piacere anche noi questa assistenza. Si parla spesso di una legge del mare e credo che ci sia anche una legge della montagna, non si lascia indietro nessuno”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
OTTAVIA PIANA, LA SPELEOLOGA È STATA LIBERATA, I SOCCORRITORI: “DOLORANTE E PROVATA MA È VIVA”
Alla fine ce l’ha fatta Ottavia Piana: la speleologa è stata estratta dalla grotta dove era intrappolata da giorni, trasferita poi in ospedale. Erano le 2:59 della notte scorsa, fra martedì 17 e mercoledì 18 dicembre 2024, quando la 32enne è stata definitivamente estratta dall’Abisso Bueno Fonteno, in provincia di Bergamo, dopo che la stessa era rimasta intrappolata da sabato scorso a seguito di una caduta.
Nella mattinata di ieri, durante una chiacchierata con Storie Italiane, il soccorritore Luca Longo aveva ipotizzato un’uscita definitiva nel giro massimo di 50 ore, quindi era plausibile pensare ad un salvataggio nella mattinata di giovedì, ma evidentemente i soccorsi si sono fatti più celeri, forse trovando condizioni migliori, ma anche per via delle esigenze mediche. Non va infatti dimenticato che la speleologa Ottavia Piana era stata vittima di una rovinosa caduta che le aveva procurato diverse fratture, fra cui una alla faccia, una al ginocchio, nonché a vertebre e a costole.
SPELELOGA OTTAVIA PIANA LIBERATA: QUASI 4 GIORNI AL FREDDO E AL GELO
Nessuno sa dire con certezza quali siano le sue condizioni fisiche, ma certo è che resistere al freddo e al gelo, in una posizione scomoda, con diverse fratture, per quasi 96 ore, è stata una impresa davvero eroica. Le attività di soccorso, come ricorda RaiNews, erano scattate alla mezzanotte fra il 14 e il 15 dicembre scorso, e alla fine hanno visto il dispiegamento di ben 159 tecnici provenienti da 13 regioni d’Italia, un piano di aiuti massiccio, la maggior parte dei quali volontari, che hanno deciso di rispondere presente alla richiesta di soccorso della giovane speleologa Ottavia Piana.
Le varie squadre si sono mosse all’unisono, e grazie all’aiuto del lavoro di disostruzione effettuato dalle squadre specializzate, alla fine la 32enne è stata estratta viva dalla grotta dove si era inabissata. Nel contempo, sei medici e otto infermieri la monitoravano costantemente, assicurandosi che i suoi parametri vitali restassero nella norma o comunque non registrassero dei segnali negativi. Quando la speleologa è stata estratta dalla grotta, è stata in seguito trasferita sull’elicottero della croce rossa che la stava già aspettando, e quindi partito d’urgenza alla volta dell’ospedale di Bergamo, dove la stessa è stata subito presa in carico dai medici del rinomato centro medico lombardo.
SPELELOGA OTTAVIA PIANA LIBERATA: GLI ULTIMI METRI DOLORANTI
Stando a quanto fatto sapere dai soccorritori, Ottavia Piana iniziava ad essere decisamente provata subito dopo il salvataggio, proprio per via delle pesanti ferite riportate. E una volta spostata dalla barella è stata messa subito su un’altra, e quindi agganciata ad un verricello e poi caricata immediatamente sull’elicottero, evitando di perdere altro tempo prezioso.
Chi ha assistito al recupero racconta di come la speleologa sia sempre stata lucida, anche nelle ultime fasi, anche se la stessa non ha detto nulla, restando comunque cosciente ma molto dolorante. Un ultimo tratto pesante per la 32enne, che evidentemente ad ogni movimenti soffriva i “colpi” ricevuti, ma fortunatamente ora è nelle mani di medici esperti ma soprattutto al caldo e all’asciutto.