OTTAVIO BIANCHI: “KVARA E KIM, SI E’ COMPIUTO UN CAPOLAVORO”

Una nuova pagina della storia del Napoli sta per essere riscritta. Prima di Luciano Spalletti, era stato Ottavio Bianchi a portare il Napoli sul tetto d’Italia precisamente per la prima volta nella storia del club partenopeo. Oltre al successo continentale arrivò anche quello europeo con la Coppa Uefa datata 1989. Lo storico allenatore del Napoli ha parlato al Corriere dello Sport di cosa l’ha colpito maggiormente di questa squadra quasi perfetta: «L’impossibilità di stabilire un peggiore, ammesso ce ne sia mai stato uno. Un Napoli che ha offerto un’immagine di sé forte e sicura, dentro una qualità altissima di calcio, tra prestazioni individuali e collettive che esaltavano il concetto di squadra. Il merito straordinario di Spalletti, semmai bisogna scegliere tra i tanti, è in quella espressione gioiosa».



Bianchi ha analizzato da dove nasce questo successo: «Molto più in là di questa stagione, direi nel 2004, dall’arrivo di De Laurentiis. Dalla profondità del progetto. Quest’anno si è compiuto un capolavoro, se penso a Kvara e a Kim, alla capacità di andarli a scovare e di crederci, perché mica era semplice; dal coraggio di rivoluzionare l’organico, perdendo giocatori divenuti simbolo di un periodo lungo. Ma le radici sono nelle idee della proprietà, che da ormai quindici anni o poco meno va in Europa, e che varie volte è andato vicino allo scudetto. Se frequenti il Grande Calcio con questa continuità, vuol dire che a guidarti lì è stata la competenza».



OTTAVIO BIANCHI: “REAL E CITY IN CHAMPIONS TEMEVANO IL NAPOLI!”

Ottavio Bianchi, storico ex calciatore e tecnico del Napoli con cui ha conquistato il primo Scudetto e la Coppa Uefa sulla panchina partenopea, ha parlato al Corriere dello Sport del campionato che i partenopei stanno per conquistare: «Io osservo con l’occhio del lavoratore di campo e prendo atto che è stata costruita una base tecnica di assoluto livello. È vero tutto ciò che ci siamo appena detti, e cioè il mercato e le intuizioni, ma gli otto o i nove undicesimi dei titolari appartengono al passato, sono acquisti sparsi nel decennio: Zielinski prima di Rrahmani e di Anguissa, Lobotka e Meret, Politano e Lozano, Osimhen e Mario Rui e aggiunga lei tutti gli altri. Nel calcio, direi nella vita, non ci si inventa dalla sera al mattino, c’è bisogno di stagioni per riuscire a fondere le varie nature. Poi ti capita un periodaccio, diciamo venti giorni maledetti, e qualcosa salta».



Chiosa finale sull’eliminazione del Napoli in Champions, secondo Bianchi un toccasana per le big d’Europa: «Io penso che il Real Madrid e il Manchester City abbiano tirato un bel sospirone di sollievo nel momenti in cui il Napoli è uscito: perché una che gioca in quel modo è una preoccupazione e sapere che non la incontrerai è una preoccupazione in meno».