Vari dirigenti di Asl sono finiti nel mirino della Procura nell’analisi dei bilanci dal 2017 al 2020. Tra questi ci sarebbe Giorgio Santonocito, attuale direttore della Azienda di Tivoli, da cui dipende l’ospedale che è andato a fuoco la sera dell’8 dicembre: una tragedia che è costata la vita a tre anziani. Il Pm Carlo Villani, titolare del fascicolo processuale, avrebbe inserito nell’inchiesta anche i nomi di Giuseppe Quintavalle, attuale direttore generale di Tor Vergata e ad interim anche all’Asl Roma 1, oltre che ex direttore generale dell’Asl Roma 4 negli anni 2017, 2018 e 2019. È stato inoltre commissario nell’Asl Roma 5 nel 2017 e 2018.
Tra i vari nomi, nel fascicolo ci sarebbe inoltre quello di Narciso Mostarda, direttore generale 2017, 2018 e 2019 dell’Asl Roma 6, quello di Vitaliano De Salazar, dg nel 2018 e 2019 dell’Asl Rom3 e attuale commissario della sanità in Calabria. E poi ancora quello di Vincenzo Panella, manager dell’Azienda ospedaliera P liclinico Umbe to I nel 2018, 2019 e 2020. Infine quelli di Flori Degrassi, dire ttore generale dell’Asl Roma 2 negli anni 2018, 2019 e 2020, Giorgio Casati, già commissario straordinario e dal gennaio 2018, direttore generale dell’Asl Latina e Angelo Tanese, dg dell’Asl Roma 1 nel 2017, 2018 e 2019.
Dirigenti di Asl nel mirino della Procura per l’analisi di bilanci
I dirigenti delle Asl sarebbero finiti nel mirino della Procura per quanto concerne l’analisi dei bilanci dal 2017 al 2020. L’indagine sulla sanità della Regione Lazio è relativa al periodo in cui Nicola Zingaretti era presidente. Le indagini proseguono in una “partita doppia” tra procura ordinaria e Corte dei conti le indagini sui bilanci di Asl e aziende ospedaliere, spiega Il Tempo. I magistrati contabili hanno fissato per il prossimo 19 marzo un’adunanza pubblica sugli equilibri di bilancio dell’Asl Roma 2 per gli anni 2017-2019 in seguito all’individuazione di “illegittimità e irregolarità relative alla gestione”. Prosegue, inoltre, l’inchiesta con i primi 8 avvisi di garanzia a Piazzale Clodio: le accuse sono di aver falsificato i resoconti sui bilanci. Sarebbero 900 i milioni di euro su cui mancherebbero i giustificativi.
Secondo il pm Villani “i debiti sarebbero stati formulati al punto da poter essere poi cancellati attraverso una semplice regolarizzazione contabile” spiega Il Tempo. Si sarebbe trattato di uno stratagemma con lo scopo, secondo la Procura, di far uscire il Lazio dal commissariamento della sanità. L’ipotesi è simile a quella del magistrato istruttore della Corte dei conti nell’ordinanza sull’Asl Roma 2. Questo ha osservato che, dopo le misure correttive adottate dall’azienda sanitaria, “in generale per tutte le cancellazioni lato debiti non si riscontra una motivazione”.