L’overdose di caffeina è la nuova emergenza tra i giovani: a lanciare l’allarme è un nuovo studio che segnala un drammatico aumento degli accessi al pronto soccorso dei bambini. I risultati dello studio sono stati pubblicati da Epic Research, secondo cui dal 2017 al 2023 il numero delle visite di bambini al pronto soccorso a causa del consumo di caffeina è quasi raddoppiato, infatti è salito da 3,1 per 100mila visite che era stato registrato nel 2017 a un valore di 6,5 relativo all’anno scorso. Questo per i bambini di età media, invece per quelli di età superiore il tasso è peggiore, quasi raddoppiato: si va da 7,5 per 100mila visite nel 2017 a 13,7 nel 2023.
Lo studio ha esaminato oltre 223 milioni di accessi al pronto soccorso, rilevando che i giovani maschi registrano un tasso triplo rispetto alle ragazze. Questo lavoro arriva a meno di due mesi da un rapporto che segnalava l’incremento delle chiamate ai centri antiveleni per il consumo da parte dei bambini di bevande energetiche che di solito hanno alti livelli di caffeina. Alla luce di tutto ciò, il fenomeno viene definito “overdose di caffeina“.
OVERDOSE DI CAFFEINA: SINTOMI E CONSIGLI
L’overdose di caffeina si palesa con sintomi come ansia e palpitazioni, aumento della frequenza cardiaca e della pressione, nausea e tremori, ma nei casi più seri si possono riportare attacchi cardiaci e convulsioni. Tra gli effetti collaterali dell’eccessivo consumo di caffeina la perdita di sonno, con conseguenti cali di concentrazione. Quindi, il consiglio dei ricercatori ai genitori è di non far superare i 100 milligrammi di caffeina al giorno, che corrisponde a una tazza di caffè.
D’altra parte, in base alle attuali linee guida, i bambini di età inferiore ai 2 anni non dovrebbero assumere caffeina, sconsigliata anche a chi ha fino a 12 anni. Non è noto con precisione quanto la caffeina sia sicura o meno per gli adolescenti o i bambini piccoli, in quanto gli studi sui suoi effetti non sono consentiti sui bambini.
Bisogna poi tener conto che la caffeina è presente anche negli alimenti, non solo nelle bevande e negli energy drink, come gelati, gomme da masticare, barrette proteiche ed energetiche, gocce di cioccolato e alcuni farmaci da banco possono contenere caffeina, che ha gli stessi effetti di quella presente naturalmente in bevande come il caffè o il tè.