Flop di Ozempic: come mai il farmaco “dimagrante” dei vip non va più di moda
Continua il flop – sempre più marcato – del farmaco noto con il nome di Ozempic che poco tempo fa aveva attraversato un vero e proprio boom di prescrizioni ‘off the label’ (ovvero per trattamenti diversi da quello per cui è stato pensato e sviluppato) guidate da Vip e influencer che lo sponsorizzavano come un efficace dimagrante: secondo i dati raccolti da Pew Reserch quest’anno, tra il 2019 e il 2021 le prescrizioni di Ozempic e simili si erano quadruplicate, raggiungendo l’impressionante cifra di 8,2 milioni di pazienti. Questo – almeno – fino a pochi mesi fa, quando alcuni studi indipendenti hanno dimostrato una chiara associazione tra l’uso dimagrante del farmaco e alcuni effetti collaterali gravissimi, come la paralisi gastrica, la cecità e (in casi non così tanto rari) anche pensieri autolesionistici e suicidiari.
Dagli effetti collaterali – che ora sono anche oggetto di diverse cause legali avviate negli States – ci ricolleghiamo direttamente alla nuova notizia di oggi che parte da un altro studio indipendente svolto sugli assuntori di Ozempic e farmaci simili, condotta da Prime Therapeutics e da Magellan Rx Management su più di 3mila pazienti – tutti obesi, che avevano ricevuto la prescrizione nel 2021 e non erano in cura per il diabete di tipo 2 – trattati e che hanno richiesto alle loro assicurazioni il rimborso per i trattamenti dimagranti.
Lo studio su Ozempic e simili: “Solo il 15% dei pazienti ha concluso il trattamento”
Dai dati raccolti ed esaminati è emerso che solamente – in media – il 15% dei pazienti trattati con Ozempic e gli altri 5 farmaci simili più diffusi in America hanno continuato ad assumerli a distanza di due anni dalla prima prescrizione: nello specifico i dati peggiori li hanno registrati il Saxenda e il Victoza (con solo il 7% dei pazienti che hanno concluso il ciclo di trattamenti); mentre il ‘migliore’ sarebbe il Wegovy con circa un 24,1% di pazienti soddisfatti. Tra i tanti dati emerge anche che circa un paziente su quattro ha deciso di cambiare farmaco – passando da Ozempic ad una delle altre alternative – durante il trattamento e cercando una spiegazione i ricercatori hanno ipotizzato che possa essere legato a qualche tipo di problema assicurativo.
Non ci sono certezze matematiche o concrete sulle ragioni del così massivo abbandono di questo tipo di trattamenti, ma sempre secondo le ipotesi dei team di ricerca potrebbe essere in larga parte legato – innanzitutto – all’aura negativa che si è creata attorno ad Ozempic dopo l’inizio delle cause legali e – secondariamente – agli stessi effetti collaterali decritti poche righe fa. Novo Nordisk (che produce il farmaco anti diabete e dimagrante) in una nota ignora le accuse sugli effetti collaterali, sottolineando che i dati di questo studio non sono “sufficienti per trarre conclusioni sull’aderenza complessiva dei pazienti”.