I prossimi giorni saranno molto caldi in Germania, così come in tutta l’Europa. Le temperature supereranno i 30 gradi: a spiegare cosa vuol dire è Süddeutsche Zeitung. L’ozono è un gas irritante “Poiché non si dissolve in acqua, può penetrare in profondità nei polmoni”, ha spiegato l’epidemiologa Annette Peters, che studia gli effetti sulla salute dell’inquinamento atmosferico presso il Centro Helmholtz di Monaco. L’ozono nell’aria può portare a irritazioni acute delle vie respiratorie e persino reazioni infiammatorie come l’asma ma anche mal di testa e problemi cardiovascolari. “Nel tempo, da questo possono svilupparsi anche danni a lungo termine”, spiega Peters.



La Lancet Commission on Pollution and Health stima che ogni anno ci siano 370.000 morti premature causate dall’esposizione all’ozono. Non tutte le persone, però, sono a rischio: circa il 10-15 per cento della popolazione è considerato particolarmente sensibile. Tra questi le persone anziane, i bambini piccoli e le persone con problemi cardiaci
o polmoni. “I valori (di ozono, ndr) non sono particolarmente alti al momento”, afferma il geoinformatico Stefan Feigenspan, “è sempre così all’inizio di un periodo caldo”. Durante un’ondata di caldo, l’ozono può superare il valore di 180 microgrammi di ozono per metro cubo d’aria.



I valori di Ozono

Se la concentrazione dell’ozono supera il valore medio di 240 microgrammi per metro cubo d’aria in un’ora, la soglia di allarme è raggiunta. Come spiega la Süddeutsche Zeitung, in caso di superamento, gli Stati federali devono informare attivamente la popolazione. Tra le 14:00 e le 17:00, i livelli di ozono sono solitamente al massimo. I valori raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono inferiori a quelli dell’UE. L’OMS raccomanda che la concentrazione media di ozono in otto ore non superi i 100 microgrammi per metro cubo: per l’UE invece il valore non deve superare i 120 per l’ozono. “La direttiva sulla qualità dell’aria è attualmente in fase di revisione e i valori obiettivo dell’ozono saranno probabilmente adeguati alla raccomandazione dell’OMS”, afferma Stefan Feigenspan.



In passato, spesso i valori erano superiori a 300. “Fortunatamente questi picchi di ozono sono diminuiti”, afferma Stefan Feigenspan. Fino agli anni 2000, le concentrazioni di ozono di 300 e più facevano parte dell’estate. Nonostante le estati ormai molto calde, valori così estremi non esistono più, spiega Feigenspan. I valori di 180, invece, vengono raggiunti più frequentemente. La situazione è migliorata perché l’ozono si forma da composti organici volatili, come quelli che evaporano da solventi o adesivi, o da ossidi di azoto prodotti nel traffico stradale e nell’UE esiste da diversi anni l’obbligo di ridurre le emissioni. Questo migliora la situazione, perché se ci sono meno ossidi di azoto nell’aria, si può produrre meno ozono.