L’intensa parabola umana e artistica di Ozzy Osbourne raccontata per la prima volta nella sua interezza, in uscita il 3 dicembre 2020 (Collana Chinaski Edizioni – Il Castello Editore), nel giorno del suo 72° compleanno in un libro aggiornato che fa ordine tra i più autorevoli documenti sul Principe delle Tenebre: dall’infanzia difficile nei sobborghi di Birmingham (UK) alla gioventù scapestrata; dagli esordi nei pub alla consacrazione dei Black Sabbath, ponendo le basi dell’heavy metal con capolavori come Paranoid e Master of Reality. Un’ascesa che si arresta di colpo quando, licenziato dalla band, Oz si rifugia negli eccessi di Los Angeles. Lo salva la manager e futura moglie Sharon Arden: è il 1979. Da lì esplode la carriera solista, con classici quali Blizzard of Oz passando per No More Tears fino all’ultimo Ordinary Man, attraversando quarant’anni di hard rock e anticipandone spesso le tendenze.
Un libro palpitante, una giostra d’emozioni altalenante come gli alti e i bassi di una delle poche leggende viventi del rock. Una rassegna che scandaglia successi e tragedie, follie e risvolti affettivi di un uomo umile e legato alla famiglia ma, spesso, pericolosamente sul baratro. Ozzy – La Storia è anche un documento corale, 350 pagine dense di aneddoti e curiosità messi in scena dai suoi colleghi, che conducono la narrazione verso scenari inaspettati, illuminando le ombre degli eventi per restituirne i passaggi più significativi: dai Black Sabbath ai partner nella carriera solista, dai Motley Crue ai Guns N’ Roses, dai Motorhead alle icone del rock anni 90. Ci sono pure i figli a farne un ritratto sincero, andando oltre i dietro le quinte della serie TV The Osbournes per accompagnarci lungo le vicissitudini di un padre amorevole. Un volume che asseconda gli umori del protagonista, sbandando con lui tra risate e lacrime, dischi e tournée, slanci e riflessioni su un’epopea planetaria, quella di un artista senza filtri che ha saputo connettersi naturalmente con intere generazioni, accompagnando per mano il lettore come se fosse un vecchio amico cui confessare un lascito irripetibile. Impreziosito da 20 approfondimenti sulla sua discografia, dai Sabs a quella solista, e da un pregevole inserto a colori con foto inedite. Prefazione di Stefano Cerati, direttore della rivista Rock Hard.
L’autore: Ken Paisli – neozelandese sfuggente, che preferisce non mostrarsi e lasciar parlare le sue opere – ha sbancato le classifiche con Michael Jackson Dossier (2006) ma è entrato nei cuori dei rocker grazie al best seller Guns N’ Roses The Truth (2005), giunto alla quinta edizione. Con la dettagliata e più volte ristampata biografia Axl (2009) ha conquistato anche i più scettici, aprendo il suo dissacrante gonzo journalism a minuziose ricerche da detective navigato. Romanziere dalla prosa esplosiva, è riuscito a inventarsi un genere: il rock noìr di Bad Obsession (2016), racconto osannato dai magazine più importanti. Dopo un lungo silenzio, torna ai suoi cari lettori con il volume forse più ambizioso ma di certo più completo: Ozzy – La Storia (2020).